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Il maresciallo Saccottelli e quelle dimenticanze sui risarcimenti incassati

Al carabiniere indennizzo da 378mila euro, più 4.300 fissi. La cartella dell'Agenzia delle Entrate per un altro assegno della previdenza

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Anche gli eroi a volte dimenticano. È il caso di Riccardo Saccottelli, un maresciallo dei Carabinieri ferito a Nassiriya congedatosi nel 2005. Ieri il nostro direttore ne ha raccontato la vicenda in prima pagina chiedendosi le ragioni per cui lo Stato italiano gli avesse inviato, tramite Agenzia delle Entrate, una «comunicazione preventiva di iscrizione ipotecaria al fine di recuperare le somme erogate per equo indennizzo». Oggi il Giornale è in grado, attraverso le sue fonti alla Difesa, di spiegare i motivi di quella richiesta. Iniziamo dal 14 marzo 2005 quando Riccardo Saccottelli viene posto in congedo assoluto per «disturbo post traumatico da stress di grave entità» a seguito delle ferite subite e delle conseguenti ricadute psicologiche. Stando a quanto risulta a il Giornale nel periodo precedente e successivo al congedo il maresciallo incassa varie somme a titolo di risarcimento. La principale, pari a euro 210.690,79, è la speciale elargizione riconosciuta per legge alle «vittime del terrorismo». A quella s`aggiungono 117.509,35 euro riconosciutigli dai Lloyd`s di Londra, l`assicurazione con cui la Difesa aveva una convenzione per risarcire i militari vittime di infortuni o attentati durante le missioni all`estero.

Conseguentemente all`entrata in congedo la Cassa Sottufficiali gli versa un`indennità di buonuscita e liquidazione pari a euro 40.914,93. Nel frattempo sul conto del maresciallo arrivano 8.955,87 euro di sussidi per varie spese sanitarie. A questo gruzzolo, assolutamente legittimo e giustificato, di 378.075,94 euro s`accompagna il riconoscimento di una pensione privilegiata ordinaria di prima categoria (euro 2.767,60) e di un assegno vitalizio (euro 1.533) che gli garantiscono ogni mese un fisso di 4.300,60 euro. Gli incassi non finiscono qui. A un certo punto sul conto di Saccottelli arrivano 19.350,14 giratigli da Previmil (direzione generale della previdenza militare e della leva).

E qui iniziano i guai che spingono l`Agenzia delle Entrate a emettere per conto di Previmil la cartella di pagamento da 23.727 euro (19.350,14 euro + 4.377,36 di spese legali) ricevuta il 22 dicembre. Saccottelli incassando quella cifra «dimentica» di aver già beneficiato, a titolo di equo indennizzo, dei 117.509,35 euro pagatigli dai Lloyd`s di Londra. E continua a «dimenticarlo» anche dopo aver perso il ricorso amministrativo al Consiglio di Stato. Ricorso a cui si riferiscono i 4.377 euro di spese legali citate nella cartella. Queste «dimenticanze» s`accompagnano a un atteggiamento di rivalsa nei confronti dei vertici dell`Arma dei carabinieri. Saccottelli, assieme ad altri feriti e parenti dei caduti di Nassirya, pretende la condanna degli ufficiali accusati di aver scelto un posizionamento poco sicuro della base Maestrale e si è costituito parte civile nella causa contro di loro. Inoltre come altri superstiti di Nassirya invoca la concessione di una Medaglia d`Oro al valor militare e si rifiuta di ritirare la speciale «Croce d`onore per le vittime del terrorismo» istituita nel 2005.

Scordando, anche qui che, per guadagnarsi una medaglia d`Oro non basta, per legge, morire o venire feriti, ma è indispensabile distinguersi per «un atto di ardimento che avrebbe potuto omettersi senza mancare al dovere e all`onore».

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