"Daremo un segnale fisico che lo Stato c'è". Meloni in prima linea a Caivano

Il centro sportivo di Parco Verde, devastato dai vandali e teatro degli abominevoli stupri verso due minori, tornerà operativo in primavera: questa la promessa di Meloni a don Patriciello

"Daremo un segnale fisico che lo Stato c'è". Meloni in prima linea a Caivano
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Applausi e cori per Giorgia Meloni al suo arrivo nel quartiere Parco Verde di Caivano. Il presidente del Consiglio ha come prima tappa della sua visita la parrocchia di San Paolo Apostolo per un incontro privato con don Maurizio Patriciello e il prefetto di Napoli, Claudio Palomba. Ad accompagnare il premier ci sono il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il responsabile del ministero dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara e il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. Presenti, inoltre, il sottosegretario di Stato, Alfredo Mantovano, e il capo della Polizia, Vittorio Pisani.

L'incontro tra il presidente del Consiglio e don Patriciello è durato oltre un'ora e al termine il parrocco ha ragguagliato sulle rassicurazioni di Meloni: "Entro la primavera del 2024 il centro sportivo di Caivano riaprirà. Mancano pochi mesi, ma credo che manterrà la sua parola. Meglio di così non poteva andare. Noi abbiamo un desiderio grande di applaudire ma se le promesse, come accaduto altre volte, non verranno mantenute sapremo anche fischiare". Nel successivo punto stampa, Meloni spiega: "Io penso che uno Stato serio ed una politica coraggiosa devono mettere la faccia sulle cose difficili da risolvere assumendosene la piena responsabilità. Non siamo qui solo per la pur doverosa condanna e solidarietà, siamo venuti a qui a dire che ci mettiamo la faccia".

Una presenza, quello dello Stato, che dev'essere "seria, autorevole, costante", che in territori "come questo non sono stati sufficientemente percepiti e forse non sufficientemente presenti". A proposito del centro sportivo che riaprirà in primavera, Meloni ha spiegato: "Quando il centro sarà riaperto coinvolgeremo le Fiamme oro per gestirlo: vogliamo dare un segnale concreto, fisico, di uno Stato in grado di operare in tempi certi e dare risposte". Finora, ha detto ancora il premier, "qui si è consumato un fallimento dello Stato. Siamo qui per dare segnali concreti". Nel suo discorso, il presidente del Consiglio non ha citato solo gli ultimi casi di stupro di gruppo ma anche quello di Fortuna Loffredo, la bambina di 10 anni violentata e gettata da una delle finestre dei palazzi di Parco Verde.

Meloni aveva promesso che la sua non sarebbe stata una passerella e intende dimostrarlo: "La nostra azione, sulla quale intendo coinvolgere tutto il governo, avrà due direttrici. La prima è la fermezza contro illegalità, criminalità e droga. Questo territorio sarà radicalmente bonificato. Vi assicuro che presto vedrete i frutti dela nostra azione e i più deboli saranno sempre meno soli. Va rafforzata e sarà rafforzata la presenza delle forze dell'ordine, vedrete presto i frutti di questa visita in termini di controllo de territorio". A Caivano arriveranno nuovi docenti e sono stati stanziani nuovi fondi in tre anni per l'apertura di un centro polifunzionale da parte del ministero della Cultura. "Il messaggio principale che noi vogliamo dare è che non devono esistere zone franche ed è un messaggio che noi diamo qui ma il Parco Verde di Caivano non è l'unico territorio che versa in queste condizioni: sono molti i territori che versano in queste e il messaggio è rivolto alle tante Caivano d'Italia", ha detto ancora il premier.

"Giorgia, Giorgia", è stato il coro che si è alzato dai presenti, mentre il premier entrava in chiesa da una porta laterale. Il quartiere è stato blindato fin da questa mattina, quando sono arrivati numerosi giornlisti oltre a centinaia di agenti di polizia che hanno presidiato la zona. Si è alzato anche un elicottero per controllare dall'alto il quartiere, una delle roccaforti della droga in Campania, tra le più grandi piazze di spaccio d'Europa. Non sono mancati anche alcuni cori avversi: "Vogliamo il Reddito", "dacci il lavoro", "vergognati", "assassina", "fascista di m...".

Don Patriciello, che inizialmente era uscito fuori dal cancello ad attendere la presidente del Consiglio, capite le intenzioni di alcuni abitanti del Parco Verde ha fatto rientro nel cortile sul quale affaccia la parrocchia.

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