Saccheggiata la tomba di Michele Merlo. Lo sfogo della madre: "Ignobile"

Rubati un anello e una tazza che adornavano la lapide del giovane cantante vicentino morto nel 2021. Sui social il dolore della madre Katia

Saccheggiata la tomba di Michele Merlo. Lo sfogo della madre: "Ignobile"

"Un gesto veramente ignobile!". La madre di Michele Merlo, il giovane cantante morto a soli 28 anni per una forma aggressiva di leucemia, non ha trattenuto rabbia e dolore. Quello scempio compiuto sulla lapide del figlio ha solo aggiunto pena al dolore. Secondo quanto denunciato dalla stessa donna, infatti, la tomba dell'ex concorrente di Amici e XFactor è stata saccheggiata, con la razzia di alcuni oggetti che la adornavano. L'inqualificabile episodio, avvenuto nel cimitero comunale di Rosà, in provincia di Vicenza, non sarebbe putroppo il primo capitato da quelle parti.

"Gesto ignobile", lo sfogo della madre

Katia Ferrari, madre del cantante vicentino scomparso nel 2021, ha affidato ai social il proprio sfogo dopo l'amara scoperta. "Sono già arrabbiata con il mondo dove purtroppo devo e sto sopravvivendo. Ma ancora di più con chi si permette di prendere i regali di Michele", ha scritto la donna su Instagram. E poi ha specificato: "Non parliamo dei fiori ma è sparito un suo anello con una 'M' ed oggi mi sono accorta che manca una tazza con un bassotto". Oggetti che erano stati posti sulla tomba in ricordo del talentuoso artista - in arte Mike Bird - fattosi apprezzare dal pubblico per le proprie qualità canore e umane. Comprensibile quindi la rabbia della madre e il suo disappunto. "Per chi fosse stato: è un gesto veramente ignobile!!! Devi solo vergognarti", ha concluso la signora Ferrari.

La vicenda legale

Intanto, sul fronte legale, per Michele ancora non c'è pace. La famiglia cerca infatti verità per quella morte così difficile da accettare e che forse si sarebbe potuta evitare. Nelle scorse settimane i legali della famiglia Merlo avevano consegnato ai pm, che stanno indagando sulla vicenda, una perizia di parte secondo la quale il giovane avrebbe potuto essere salvato da una morte fulminante se solo fosse stato curato con un trattamento tempestivo della leucemia. Nel procedimento aperto dalla procura della Repubblica di Vicenza, è indagato il medico curante di Merlo. Il sostituto procuratore, Jacopo Augusto Corno, sta valutando se chiedere il rinvio a giudizio dello specialista oppure se archiviare l'inchiesta.

Merlo si presentò nello studio del medico il 26 maggio con un grosso livido alla gamba, che secondo quanto riferito era stato attribuito a un trauma, e per questo trattato.

Nella memoria inviata alla Procura, il legale della famiglia sostiene che sussistono i presupposti per l'esercizio dell'azione penale, per la presunta condotta gravemente colposa del medico, poiché - sostiene l'avvocato - il trattamento del paziente sarebbe potuto iniziare già la mattina del 27 maggio.

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