Migranti, espulso tunisino sbarcato a Lampedusa: era segnalato per terrorismo

In pochi giorni un tunisino è stato rimpatriato dopo essere sbarcato a Lampedusa: sul suo conto pende una segnalazione come pericoloso per reati connessi al terrorismo internazionale

Migranti, espulso tunisino sbarcato a Lampedusa: era segnalato per terrorismo
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Nonostante la mole enorme di sbarchi di queste settimane sull'isola di Lampedusa, la situazione è costantemente sotto controllo da parte delle forze dell'ordine. I nuovi metodi di identificazione da parte dei poliziotti chiamati a effettuare le fotosegnalazioni agli irregolari che sbarcano nel nostro Paese permettono di scaricare quotidianamente oltre mille pratiche, il che è fondamentale per accelerare i trasferimenti, nell'ovvio limite delle disponibilità dei mezzi marittimi per gli spostamenti. Ma questa nuova formula ha permesso di individuare in pochi giorni un clandestino segnalato come pericoloso per reati connessi al terrorismo internazionale.

L'uomo, di nazionalità tunisina, è sbarcato a Lampedusa la scorsa settimana e nel giro di poche ore era stato identificato dagli agenti di polizia. Come sempre accade, tutti i nominativi vengono poi passati al vaglio delle squadre di esperti che, nel nostro Paese, sono composte dagli uomini dello Stato maggiore della Difesa, del comparto dell'intelligence e dei poliziotti della Direzione centrale della polizia di prevenzione, insieme ai poliziotti della Direzione centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere. La sua vera identità è stata pertanto rivelata e in poche ore l'uomo è stato scortato presso il Cpr di Caltanissetta.

A fronte del decreto di respingimento a opera del questore di Agrigento, l'uomo è stato rimpatriato con un volo diretto per Tunisi, scortato da tre uomini delle forze dell'ordine italiani. Il Consolato di Tunisia a Palermo, interessato per il riconoscimento, ha emesso il lasciapassare necessario al rimpatrio. Ora resta da capire come tratterà il caso la Tunisia, se lo lascerà libero di circolare o se ne restringerà la libertà. Nel caso in cui l'uomo non venisse incarcerato, ci sono altissime probabilità che in un futuro non troppo lontano possa riprendere il mare su un barchino per tentare nuovamente la strada dell'Italia.

Anche in ragione di questi casi sono fondamentali gli accordi internazionali su cui sta lavorando il premier Giorgia Meloni, soprattutto con la Tunisia. Il rischio di radicalizzazione terroristica in Italia e in Europa a causa dei flussi così imponenti è altissimo, come aveva già intuito Silvio Berlusconi in passato firmando gli accordi con la Libia.

Non è il primo caso di persona segnalata per terrorismo che arriva in Italia o che rientra nel Paese dopo essere stata espulsa. Anche questo è uno dei rischi dell'immigrazione irregolare, che il governo Meloni, a differenza dei governi che l'hanno preceduta, sta tentando di eradicare alla fonte.

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