"Orrore logico". È polemica sulle parole di don Ciotti per il ponte sullo Stretto

"Unirà due cosche": queste le parole di don Ciotti al centro della polemica sul ponte sullo stretto di Messina. Tanti i cittadini risentiti per essere stati associati alle organizzazioni criminali

"Orrore logico". È polemica sulle parole di don Ciotti per il ponte sullo Stretto
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Continuano a essere oggetto di polemica le parole di don Luigi Ciotti, secondo il quale il ponte sullo stretto di Messina "non unirà solo due coste, ma certamente due cosche". Parole forti da parte de presidente di Libera, che sono state fortemente criticate dalla politica ma anche dai comuni cittadini, che non ci stanno a essere associati alle organizzazioni della criminalità organizzata. L'assunto di don Ciotti sembra essere che il ponte tra le due regioni non sarebbe da costruire per evitare che mafia e 'ndrangheta abbiano una connessione più facile, penalizzando di fatto gli onesti cittadini calabresi e siciliani, che sono la maggior parte.

Dopo la replica di Matteo Salvini, che ha sottolineato come quelle parole siano "una vergogna, una mancanza di rispetto nei confronti di milioni di persone perbene che meritano di lavorare e di studiare e di fare il pendolare, di andare a farsi curare come tutti gli altri. Mi fa schifo che qualcuno pensi che Sicilia e Calabria rappresentino le cosche", è arrivata anche quella dell'avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente del partito Libertà, giustizia, Repubblica e numero uno delle Camere penali del diritto europeo e internazionale.

"Don Ciotti è da anni che fa politica nascondendosi dietro la talare. Per la sua ultima infelice uscita, che offende i cittadini di due regioni, la Calabria e la Sicilia, dovrebbe soltanto chiedere scusa", dice Tirelli, schierandosi dalla parte di quanti si sono sentiti colpiti dalle affermazioni del prete. L'avvocato mette in evidenza come l'associazione guidata dal don sia a tutti gli effetti un soggetto politico "ideologicamente orientato verso l'estrema sinistra e con un dna profondamente giustizialista che mal si concilia con la visione cristiana che dovrebbe coltivare il suo fondatore e animatore".

In base alle affermazioni fatte dal religioso, Tirelli ci tiene a sottolineare che "associare la totalità dei siciliani e dei calabresi alla mafia e alla 'ndrangheta è un orrore logico, sociale, storico e civile che non può passare inosservato". Anche il partito Libertà, giustizia, Repubblica guidato dall'avvocato è contrario alla costruzione del ponte "ma questo non significa generalizzare e offendere milioni di cittadini onesti che lottano giorno dopo giorno".

Tirelli ci tiene a precisare di non muovere le critiche per una questione personale contro don Ciotti ma "tenere un piede in due scarpe non solo è impossibile ma è anche ingiusto nei confronti di tanti sacerdoti di strada, veri eroi invisibili del nostro tempo".

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