
Delle piccole oasi nel deserto delle nascite: mentre il nostro Paese registra il minimo storico di fecondità nel 2024 con un calo del 2,6% rispetto al 2023 e quasi 370mila nuovi nati (per l'esattezza sono stati 369.944) e un continuo calo dei figli anche nei primi sette mesi di quest'anno (a gennaio-luglio 2025-13mila nati rispetto agli stessi mesi dell'anno scorso), una piccola inversione di tendenza sugli impietosi dati Istat arriva da alcune località montane del Nord Italia.
Dove ci sono più nati
Nel dettaglio stiamo parlando innanzitutto della Valle d'Aosta che ha avuto un incremento di nuove nascite del +5,5% rispetto al 2024, subito dietro ecco le province autonome di Bolzano (+ 1,9%) e di Trento (+0,6%). Inoltre, la Valle d’Aosta, stavolta con la Basilicata, è l'unica delle realtà territoriali nelle quali si riscontra un moderato aumento della fecondità nei primi sette mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Le possibili motivazioni
Semplici coincidenze, i dati in aumento in quelle specifiche aree territoriali italiane? Non proprio, visto che le località sopra menzionate si trovano ai primi posti anche per quanto riguarda il benessere, il lavoro e la qualità della vita in generale. Fare figli dipende molto spesso dalle condizioni economiche delle coppie italiane che non sempre possono permettersi di mantenerne uno o di più. Tra l'altro, l'Istat ha messo in luce un'altra statistica, ovvero il numero delle persone che vanno a vivere tra colline e montagne perché si ritrovano con servizi all'altezza delle aspettative.
L'età media dei parti
Anche se di pochissimo, nel 2024 l'età media al parto delle madri ha toccato i 32,6 anni rispetto ai 32,5 anni del 2023 ma c'è un abisso rispetto agli anni Novanta, quasi tre anni in più rispetto al 1995. Al Centro-Nord si registra l'età media più elevata rispettivamente con 33 e 32,7 mentre al Sud si fanno i figli un po' prima (32,3 anni). L'Istat mette in luce anche un altro interessante dato statistico: nel 2024, così come nel 2023, anche i nati da coppie non coniugate registrano una diminuzionesebbene in misura inferiore rispetto ai nati da coppie coniugate.
Dove le nascite sono in calo
A differenza delle località sopra menzionate, tra le altre regioni che presentano una diminuzione
del numero delle nascite ci sono l'Umbria (-9,6%), il Lazio (-9,4%) e la Calabria (-8,4%). Le diminuzioni meno intense si sono osservate in Basilicata (-0,9%), nelle Marche e in Lombardia (rispettivamente -1,6% e -3,9%).