Presa l’orsa con i tre cuccioli: "Pericolosa, la abbatteremo"

Catturata con la "trappola tubo", liberi i piccoli. Il Tar non anticipa la soppressione e valuta il trasferimento

Presa l’orsa con i tre cuccioli: "Pericolosa, la abbatteremo"

L'animale, 17 anni, 250 chili, è stata braccata lunedì notte nonostante il suo collare di identificazione non funzionasse da agosto. Sembra abbia rallentato i suoi movimenti per i tre cuccioli di 16 mesi che si portava al seguito. Fatale le è stata la neve caduta nel fine settimana: ha reso più visibili le sue orme alle due squadre di guardie forestali che da giorni la stavano cercando con i cani alle pendici delle Dolomiti di Brenta. Jj4 si era spostata in un'area più solitaria rispetto al Monte Peller e al fondo della Val di Sole. Si stava avvicinando a Folgarida, in direzione Madonna di Campiglio. Ed è stata bloccata vicino al torrente Meledrio. Qui i cani «anti orso», capaci di distinguere le sue feci e le tracce del suo pelo, l'hanno fiutata.

È bastato piazzare due trappole a tubo perchè ci finisse dentro, attirata da frutta, miele e mais. «È stato un lavoro selettivo e di pazienza. Non dimentichiamo che nell'area delle operazioni si stima vivano circa 20 esemplari. A complicare la situazione vi era la presenza dei tre cuccioli di Jj4, del peso compreso tra i 35 e 40 chilogrammi. Il rischio per gli operatori è stato molto alto», spiega il dirigente del Dipartimento provinciale di protezione civile, foreste e fauna, Raffaele De Col. Due dei cuccioli di Jj4 sono entrati nella trappola assieme alla madre, mentre il terzo è rimasto fuori e si è allontanato autonomamente. Quando i forestali sono arrivati sul posto, accompagnati da due veterinari, hanno sedato Jj4 e aperto la trappola, in modo da consentire la fuga ai due cuccioli catturati. «Si tratta di esemplari al secondo anno di vita, pienamente autonomi, che si sono allontanati immediatamente. Il momento era ideale per la cattura, dato lo svezzamento ormai a termine» chiarisce De Col, che ha preferito non dare indicazioni precise sul luogo di cattura per evitare «turismo alla ricerca dei cuccioli».

L'orsa, ritenuta particolarmente pericolosa, è invece rimasta all'interno della trappola, che è stata caricata su un mezzo speciale e trasferita nella notte nel Centro faunistico di Casteller, a Trento. Jj4 si è poi svegliata all'interno del recinto, verso le due di notte. Su di lei, dopo l'accusa di omicidio, pende una sentenza di condanna a morte. Al momento prosegue il braccio di ferro tra l'amministrazione provinciale e il Tar di Trento sulla sospensione dell'ordinanza di abbattimento. In attesa della relazione e del parere di Ispra sull'abbattimento e sull'eventuale trasferimento dell'esemplare, il tribunale amministrativo ha rigettato l'istanza della Provincia di anticipare al 20 aprile l'udienza per la decisione, confermando la camera di consiglio fissata per il prossimo 11 maggio. Qualora il Tar dovesse emettere un parere positivo all'abbattimento, la soppressione verrà effettuata tramite eutanasia, metodo meno cruento rispetto a uno sparo. «Ora per noi il problema non è più Jj4, ma la convivenza con i grandi carnivori.

Chi vuole bene al progetto 'Life Ursus' non pensi a quest'orsa, ma ci aiuti a trasferire gli esemplari in sovrannumero» conclude Fugatti, ribandendo l'intenzione di procedere all'abbattimento anche degli esemplari Mj5, per cui è già arrivato il via libera dell'Ispra, e di M62.

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