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"Presenza di larve vive". L'allarme sulle alici marinate

Un lotto di alici marinate non devono essere consumate e riportate al punto vendita: ecco quali, cos'é il parassita con cui sono contaminate e cosa fare per evitare rischi

"Presenza di larve vive". L'allarme sulle alici marinate
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Il ministero della Salute ha emesso un avviso per "rischio fisico" su un lotto di alici marinate del marchio "Corcione Ingross di Cinzia Genovese". L'esatta denominazione di vendita è "Alici marinate dolci e piccanti" e il lotto in questione è 261022 con data di scadenza il 26/06/2023: si tratta di una vaschetta da 200 grammi contenente il prodotto da non consumare.

"Presenza di larve"

Sul file Pdf che ha allegato il ministero si legge che il motivo del richiamo è dovuto alla "Presenza di larve vive di Anisakis S.P.P." e si prega di riportare il prodotto presso il rivenditore dal quale si è acquistato senza, ovviamente, consumarlo. Il marchio di identificazione del produttore è IT2911 e la sede dello stabilimento è in Via Masseria Coppola C/da Alaia 57bis a Somma Vesuviana, provincia di Napoli. Cerchiamo di capire meglio, adesso, da cosa è stato contaminato il prodotto.

Cosa significa Anisakis

L'Anisakis è un genere di verme che si può trovare all'interno di numerose specie marine: da adulti, occupano lo stomaco di mammiferi come balene, delfini o foche risultanto anche visibili a occhio nudo perché di una grandezza compresa tra 1 e 3 cm. Nei pesci più piccoli come nel caso delle alici si trovano dentro le loro carni (zona inferiore) ed hanno un colore che tende al bianco. Il problema nasce quando, se ingeriti, entrano nell'organismo umano provocando l'anisakidosi, un'infezione che prende il tratto gastrointestinale. Il pericolo, però, nasce soltanto se il pesce si consuma crudo, cuocendolo si elimina ogni problematica già a monte.

Quali sono i sintomi

Se si è colpiti dall'infezione, i sintomi più comuni sono nausea, vomito, febbre, dolori addominali e, nei casi più gravi, possono verificarsi anche lesioni allo stomaco e all’intestino tenue. "In caso di allergie si può arrivare allo shock anafilattico. Le specie ittiche più a rischio sono aringhe, merluzzi, sgombri, sardine, pesce spada o alici", spiegano alcuni esperti a Romadailynews. Normalmente, il pesce viene contaminato con quanto già contenuto in esso alcune ore dopo la morte perché queste larve si muovo dall'intestino fino ai muscoli. Come accennato, "per eliminare la contaminazione bisogna portare il prodotto a cottura completa, per questo i piatti tipici della cucina giapponese sono a rischio (sushi, sashimi)", aggiungono gli esperti.

Quando questo verme viene ingerito inconsapevolmente mentre si consuma uno degli alimenti a rischio, alcune persone sentono subito una sensazione strana alla gola a causa del parassita che si muove. Per evitare rischi sui prodotti non cotti, è consigliata una conservazione degli alimenti sotto sale con un processo che duri almeno sei settimane. "Un altro modo per abbattere le larve è una surgelazione di 4 giorni ad almeno -18°C.

L’affumicatura a freddo non consente l’uccisione del parassita".

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