Pro Pal tentano di sfondare il cordone di polizia: cariche e idranti in azione a Roma

La manifestazione di Roma ha tentato di partire in corteo non autorizzato ma la polizia ha bloccato il tentativo con cariche di alleggerimento

Pro Pal tentano di sfondare il cordone di polizia: cariche e idranti in azione a Roma
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Nuove tensioni di piazza tra manifestanti per la Palestina e forze dell'ordine, costrette a una carica di alleggerimento in piazza Verdi a Roma per impedire la partenza di un corteo non autorizzato. Sono stati azionati anche gli idranti. Il clima della manifestazione si è scaldato rapidamente quando il corteo ha tentato di partire per raggiungere la Festa del Cinema, obiettivo sensibile è stato categoricamente vietato. A fronte della crescente volontà di tentare il corteo e della volontà di superare il corteo della polizia, il dirigente dell'ordine pubblico ha comunicato "ai manifestanti l'ordine del questore, ai sensi del Testo Unico sulle leggi di pubblica sicurezza, con cui viene formalmente opposto divieto a qualunque spostamento dei manifestanti verso altri siti" sottolinea la Questura aggiungendo che contestualmente "viene ordinato ai promotori, ai sensi lo scioglimento della manifestazione, con l'avvertimento che, in caso di inottemperanza, lo scioglimento sarà indotto dalla forza pubblica".

La manifestazione era stata preavvisata come sit-in statico dalle 18 alle 22 in piazza Verdi. Dopo le intemperanze, il corteo è stato chiuso tra due blocchi di polizia e gli idranti sono stati rimessi in funzione quando il corteo ha provato a tornare indietro, nel luogo di partenza, invocando la piazza autorizza. Ma è stato obbligato lo scioglimento della manifestazione. "Le forze dell'ordine impediscono con la forza la partenza del corteo, creando grave tensione e rischi di incidenti in piazza. Invece di garantire il diritto costituzionale a manifestare, il governo Meloni continua a militarizzare le strade e a reprimere ogni forma di dissenso sociale. Chiediamo il rispetto dei diritti democratici sanciti dalla nostra Costituzione. Quanto sta accadendo è del tutto inaccettabile. Nessuna provocazione potrà fermare la voce chi chiede la pace e il rispetto del diritto di ogni popolo di vivere libero nella propria terra e il diritto dei nostri cittadini di poter manifestare contro il genocidio e la complicità del governo Meloni", ha dichiarato Giovanni Barbera co-segretario romano e membro della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.

Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, ha sottolineato che "chi viola consapevolmente le regole imposte dall’autorità di pubblica sicurezza non può godere di alcuna tolleranza. A Roma è stato necessario ordinare lo scioglimento del presidio pro-Pal dopo che i manifestanti hanno tentato di forzare il blocco per dirigersi verso l’ambasciata israeliana, in aperto contrasto con le prescrizioni comunicate dagli organi preposti". Non si è trattato, aggiunge, "di una semplice manifestazione statica, ma del tentativo di trasformarla in un corteo non autorizzato potenzialmente diretto contro una rappresentanza diplomatica straniera. Un atto che lo Stato non può permettere: le ambasciate sono territorio inviolabile e ogni loro violazione è un attacco politico e simbolico gravissimo. Il Prefetto e il Questore di Roma hanno applicato correttamente le norme e procedure". Siamo davanti, conclude Pianese, "all’ennesimo segnale di un clima pericoloso, in cui si tenta di piegare le regole dello Stato al fanatismo di piazza.

Un ritorno agli anni più bui del Paese, dove a farne le spese sono sempre le Forze dell’Ordine chiamate a difendere tutti, anche chi manifesta. Servono sanzioni più dure e immediate per chi promuove iniziative con finalità diverse da quelle dichiarate e per chi tenta di aggirare le regole col deliberato intento di creare tensione".

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