"Quando ti sputano addosso ti fanno sentire sporco". La rabbia dei poliziotti dopo gli scontri per la Flotilla

Sette agenti feriti, bottiglie e calci contro i poliziotti schierati: "Abbiamo una Divisa che rappresenta lo Stato, non siamo al soldo di alcun governo ma della Repubblica Italiana"

"Quando ti sputano addosso ti fanno sentire sporco". La rabbia dei poliziotti dopo gli scontri per la Flotilla
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La manifestazione di Roma di martedì notte indetta dopo il presunto attacco a una delle navi della Global Sumud Flotilla si è trasformata nell'ennesima occasione di scontro con la polizia. I manifestanti hanno tentato di raggiungere la tangenziale e quando sono stati bloccati hanno provato a sfondare il cordone di sicurezza degli agenti. I poliziotti, ancora una volta, hanno dovuto fronteggiare un'orda di teppisti che avevano l'unico obiettivo di scatenare il caos e "bloccare la città", come hanno dichiarato a più riprese, che li hanno ancora una volta insultati, umiliati e derisi nell'esercizio del proprio dovere, mentre rappresentavano lo Stato italiano.

"Quando queste persone ti sputano addosso e ti insultano ti fanno sentire sporco, noi ci sentiamo sporchi, oltre a sporcarci veramente. Vivono di pregiudizi indotti da una classe politica che evidentemente non rispetta nè riconosce il nostro lavoro nè le regole e le leggi, basti vedere che per il Leoncavallo sono scesi in piazza a Milano molti politici e benpensanti", ha dichiarato Andrea Cecchini, segretario nazionale del sindacato di Polizia Italia Celere. "Anche ieri, tra quelli che ci insultavano e ci sputavano c'erano molte persone adulte, alcune anziane... Ed io che mi chiedevo che educazione avessero ricevuto i ragazzi di oggi che ci prendono a bastonate... Vanno in giro a riprenderci con telecamere e cellulari, come fossimo noi il problema. Tantomeno siamo il problema della Palestina, che forse loro nemmeno conoscono visto che noi li vediamo, vanno in strada a manifestare drogandosi, ubriacondosi, ballando e cantando...", ha aggiunto il sindacalista esprimendo tutta la sua rabbia per l'ennesima sera in cui gli agenti hanno dovuto fronteggiare questo tipo di manifestanti.

"Mi viene da ridere quando li sento piangere dicendo che abbiamo usato il manganello... Se tu non vieni addosso a me con la violenza e tirandomi addosso di tutto io di certo non solo non ti ostacolo ma addirittura sono il tuo migliore amico. Ma se tu mi arrivi addosso con intenzioni bellicose, sputandomi ed insultandomi, lanciando bottiglie di vetro e sassi cosa pensi che dobbiamo fare noi?", ha proseguito Cecchini rivolgendosi agli stessi manifestanti. "Forse dimentichi che noi abbiamo una Divisa che rappresenta lo Stato, che ci usa per far rispettare le regole. Ho detto lo Stato, non il Governo; noi non siamo al soldo di alcun governo ma della Repubblica Italiana che ha le sue forme per far rispettare l'ordine democratico", prosegue il sindacalista, sottolineando un aspetto cruciale, troppo spesso dimenticato da manifestanti e politici che li appoggiano. "Ieri, arrivati a contatto con il cordone della Polizia, hanno lanciato di tutto e poi hanno usato i calci, come sempre... E un calcio nei testicoli fa male, molto male", ha aggiunto. Ieri, ha proseguito, "questi personaggi, che non vogliono la pace ma solo finire sulle prime pagine dei giornali, hanno ferito 7 Poliziotti all'altezza dello scalo di San Lorenzo".

Come sindacalista, Cecchini si è rivolto al Capo della Polizia perché, dice, "le regole operative devono essere cambiate, non si può arrivare a contatto con gente che vuole lo scontro e sa comunque di uscirne impunita. Anche ieri si è permesso che si arrivasse a contatto con i Reparti Mobili schierati, ma se si arriva a contatto è perché gli schemi sono saltati e chi arriva addosso alla Polizia già sa che userà la forza e i Poliziotti sanno che dovranno difendersi". Perché noi, ha aggiunto, "dobbiamo passare da carnefici quando poi stiamo solo facendo il nostro, utilizzando gli strumenti attivi e passivi che lo Stato ci dà per lavorare e con cui dobbiamo difenderci e far rispettare la Legge".

Cecchini conclude con un appello a nome dei poliziotti: "I violenti vanno fermati prima e non si deve permettere che sfondino un presidio della Polizia perché poi ci facciamo male e facciamo male a loro per difenderci. Le Istituzioni di Sicurezza oggi hanno paura di essere additate quali violente e repressive".

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