Relitto in mare e aerei israeliani a Sigonella, cosa sta succedendo in Sicilia

Un relitto intercettato al largo delle acque di Lampedusa e l'utilizzo dello spazio aereo su Sigonella preoccupano i siciliani. Il caso è al centro di interrogazioni di Pd, 5S e sinistra. Il ministro Crosetto: "Non è un reperto militare"

Relitto in mare e aerei israeliani a Sigonella, cosa sta succedendo in Sicilia
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In Sicilia c'è timore e preoccupazione per il ritrovamento di un relitto israeliano intercettato al largo delle acque di Lampedusa, ma in territorio italiano, da un motopeschereccio siciliano. Il relitto è di forma cilindrica di fattura metallica di circa 5 metri, con un diametro di un metro e mezzo con su scritte in ebraico e il logo della Minhalat HaHalal, la Space Administration legata al ministero della Difesa di Israele. Secondo il ministro della Difesa Guido Crosetto il relitto "non è un reperto militare, ma qualcosa di collegato a un lancio satellitare". Nonostante le rassicurazioni il timore è che qualcosa stia accadendo introno alla Sicilia, perché il ritrovamento del relitto si aggiunge ad un altro episodio. La ricognizione di un volo militare israeliano nella base di Sigonella, qualche giorno fa, che pone la Sicilia al centro di scenari di forte tensione internazionale, così come è accaduto nel 1985, nel momento più difficile dei rapporti internazionali tra Italia e Stati Uniti.

A Lampedusa arrivano gli specialisti


In queste ore nell'arcipelago delle Pelagie è arrivato il nucleo Sdai, ovvero Sminamento difesa anti mezzi insidiosi della Marina militare che si occuperà delle verifiche tecniche sul relitto ritrovato qualche giorno fa. Il nucleo, di norma, si occupa della difesa delle opere portuali contro attacchi di mezzi insidiosi, ma anche della bonifica degli ordigni esplosivi nelle acquee nazionali. Primi controlli effettuati dalla guardia costiera avrebbero escluso la presenza di materiali esplosivo o radioattivo.

Strani boati


A preoccupare i lampedusani sono stati anche alcuni boati e una scia luminosa notturna avvistata nella notte di alcuni giorni prima. Al Comune sono arrivate centinaia di telefonate di isolani e persone preoccupate che vogliono sapere quale sia effettivamente la situazione al largo di Lampedusa. "È stata esclusa la presenza di qualsiasi traccia di materiale esplosivo o radioattivo. Dalle prime verifiche tecniche, l'oggetto sembrerebbe riconducibile a un serbatoio supplementare di carburante per aerei, e non a un ordigno militare attivo né tanto meno a un missile spaziale", dice il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino. Sull'argomento è intervenuta anche la senatrice del M5s Dolores Bevilacqua. "Il ministro della Difesa Crosetto conferma che il rottame rivenuto al largo di Lampedusa apparterebbe a un missile delle forze spaziali israeliane, esattamente come ipotizzavo ieri. L'allarme tra la popolazione - prosegue - è stato suscitato da una concatenazione di eventi ancora oscuri - boati e strani raggi - su cui interrogheremo il governo in Parlamento". Ancora il primo cittadino di Lampedusa. "Trovo gravissime e del tutto irresponsabili - dice Mannino - le dichiarazioni pubblicate dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Dolores Bevilacqua che ha parlato pubblicamente, senza alcun riscontro ufficiale, di missile israeliano e ha ipotizzato nessi con scenari internazionali altamente sensibili, creando un procurato allarme tra la popolazione e potenziali danni irreparabili all'immagine, alla sicurezza e alla serenità dell'isola che rappresento. Lampedusa e Linosa meritano rispetto". La replica della senatrice non si è fatta attendere. "Grave e irresponsabile è un sindaco che di fronte a questi fatti non chiede chiarimenti e anzi attacca chi lo fa, e soprattutto un governo nazionale che continua a cooperare militarmente con Israele e a dire che la Sumud Flotilla non è il modo giusto per aiutare i superstiti del genocidio in corso a Gaza".

La situazione a Sigonella


I due episodi non sono collegati, ma qualcuno teme davvero che la Sicilia, vista la sua posizione strategica, possa essere suo malgrado al centro di tensioni internazionali. Nel pomeriggio del 2 settembre un aeromobile C-130 appartenente alle Forze armate israeliane ha effettuato un atterraggio tecnico presso la U.S. Navy Air Station di Sigonella, nell’ambito di un’attività addestrativa e di supporto logistico previamente autorizzata secondo le procedure previste dalla normativa nazionale e internazionale. C'è stato quindi un utilizzo della base Nato di Sigonella e dello spazio aereo siciliano da parte di velivoli da ricognizione. Il Pd in Sicilia ha presentato un'interrogazione sugli aerei israeliani a Sigonella.

Con l'interrogazione, il Pd chiede"se la Regione sia in possesso di informazioni ufficiali, o abbia richiesto chiarimenti al governo, sulla veridicità di queste notizie. E, nel caso venissero confermate, se siano state autorizzate nel pieno rispetto degli accordi internazionali e delle leggi italiane".

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