Nazionale

Il fumo, la maglietta, i polmoni: così Nicholas si è salvato dall'incidente di Suviana

Il giovane custode dell'impianto di Bargi ha avuto la prontezza di coprirsi il viso con una maglia per non respirare le esalazioni, e in questo modo si è salvato

Il fumo, la maglietta, i polmoni: così Nicholas si è salvato dall'incidente di Suviana

Ascolta ora: "Il fumo, la maglietta, i polmoni: così Nicholas si è salvato dall'incidente di Suviana"

Il fumo, la maglietta, i polmoni: così Nicholas si è salvato dall'incidente di Suviana

00:00 / 00:00
100 %

L'Italia è sotto choc per l'immane tragedia che si è verificata alla centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana. Mentre si continuano a cercare i dispersi, cominciano ad arrivare i racconti di chi è riuscito a sopravvivere a quell'inferno. Nicholas Bernardini, un 25enne di Gaggio Montano (Bologna), è vivo per miracolo, e anche grazie alla sua prontezza di riflessi.

Il giovane, dipendente di Enel Green Power, è stato da poco dimesso dall'ospedale Bufalini di Cesena. A causa dell'incidente ha riportato delle ustioni e i medici gli hanno assegnato una prognosi di 30 giorni. A differenza dei suoi colleghi, Nicholas è riuscito a tornare a casa, dalla sua famiglia, ma è ancora sconvolto per quanto accaduto alla centrale. Riprendersi dalle profonde ferite psicologiche non sarà facile.

A parlare con la stampa è stato suo padre, Vittorio Bernardini, grato per aver riavuto indietro suo figlio sano e salvo. "Mio figlio è riuscito a risalire dopo il botto, è corso fuori insieme ai suoi colleghi e ha coperto il viso con una maglia, è grazie a quello che non ha riportato danni ai polmoni", ha spiegato l'uomo, come riportato da Il Corriere."Non vuole molto parlare di quello che è successo nemmeno con noi, lasciamo che sia lui a parlarcene, quando se la sentirà", ha aggiunto.

Comprensibile lo stato d'animo di Nicholas. Queste sono le ore del silenzio e dell'elaborazione. Tuttavia, quel maledetto martedì pomeriggio, quando si è verificata la catastrofe, il 25enne è comunque riuscito a telefonare ai genitori per informarli di essere ancora vivo."Mi ha chiamato piangendo, mi ha detto che stava bene e che era lì con i suoi colleghi feriti. Li ha visti andar via con l'elisoccorso", ha raccontato il signor Bernardini, passato poi a descrivere i primi momenti. "Quando sono arrivato lo stavano medicando. Abbiamo pianto insieme, non ci siamo detti nulla. Ci siamo abbracciati e abbiamo pianto, ecco tutto quello che abbiamo fatto".

Dimesso nella giornata di ieri, mercoledì 10 aprile, con un'ustione alla mano, Nicholas è ora circondato dall'amore della sua famiglia. I genitori non vogliono esercitare pressioni, nessuno lo solleciterà a parlare. Il giovane dipendente di Enel Green Power racconterà la tragedia vissuta se e quando si sentirà pronto. "È lui che deve iniziare a parlare adesso, speriamo lo faccia a un certo punto", è quanto dichiarato dal padre. Parlando col genitore, subito dopo il dramma, il 25enne si sarebbe però detto sopreso dal tanto aiuto ricevuto. "Sono stato molto contento, perché ci hanno aiutati tutti molto, sono arrivate anche le persone del posto a darci una mano e i soccorsi sono arrivati subito", è quanto avrebbe detto.

Quanto all'esplosione, il giovane non ha avuto molto da dire: "Non ho visto niente, ho sentito solo il botto".

Commenti