Scomparsa tra le ombre: il mistero irrisolto di Magdalena Chindris

Quarantasette anni, di nazionalità romena ma da anni residente in Italia e madre di una ragazza di ventidue anni, sparì nel nulla il 31 maggio 1995. Separata, in quel periodo conviveva con lo scrittore Aldo Rosselli

Scomparsa tra le ombre: il mistero irrisolto di Magdalena Chindris

Una donna scomparsa nel nulla e forse mai cercata in modo concreto: una storia complessa e piena di zone d’ombra che, dopo trent’anni, rimane uno dei misteri irrisolti. Era il 31 maggio 1995, a Roma, quando Magdalena Chindris, quarantasettenne di nazionalità romena ma da anni residente in Italia e madre di una ragazza di ventidue anni, sparì nel nulla. Separata, in quel periodo conviveva con lo scrittore Aldo Rosselli; proprio in quella giornata di fine maggio, Magdalena scomparve lasciando dietro di sé un alone di mistero.

Il programma Psiche Criminale – Scomparsi, in onda sul canale 122 Fatti di Nera, si è occupato del caso con un approfondimento sulla storia di Magdalena, sui suoi amori e sugli aspetti più curiosi della sua personalità, tra amicizie particolari e frequentazioni negli ambienti culturali romani.

Il suo caso, ancora oggi, rimane sospeso: secondo gli investigatori dell’epoca, prevale l’ipotesi del suicidio, ma restano sullo sfondo anche la pista dell’omicidio e quella dell’allontanamento volontario. Dal suo matrimonio, poi concluso, era nata la figlia Ester, che denunciò la scomparsa la sera stessa, non vedendola rientrare. Magdalena era uscita di casa nella tarda mattinata, portando con sé il portafoglio con i documenti della figlia e un libretto degli assegni. Dopo aver salutato il portiere del palazzo di via Torino a Roma, sarebbe arrivata in taxi nei pressi del Ministero di Grazia e Giustizia. Da quel momento si persero le sue tracce, nonostante ci fosse stato un avvistamento – ritenuto poco attendibile – presso la stazione Termini nel pomeriggio.

I dubbi e i misteri iniziano proprio dall’appartamento in cui viveva con lo scrittore: fu ritrovata una scala al centro della stanza, il ventilatore divelto e una cravatta annodata come un cappio, con alcune macchie di sangue sulle pareti. Tutto ciò fece pensare a un tentativo di suicidio.

“Quella scena sembrava un suicidio fallito – ha spiegato Armando Palmegiani, criminologo – e quindi ha dato adito al sospetto di staging, di una simulazione legata a un omicidio. Magdalena uscì dalla sua abitazione a cento metri dalla Questura di Roma, salutando il portiere in tarda mattina. Era una donna non colta ma acculturata, conosceva le lingue ed era per lei facile inserirsi nel mondo del lavoro, una persona dinamica e in gamba. Dopo la relazione dalla quale nacque la figlia, ebbe una lunga storia con il fotografo Gherardo Gherardi, poi con Aldo Rosselli, il compagno con cui aveva una relazione al momento della scomparsa. Era una donna tormentata, viveva in un suo mondo che poteva essere anche di fantasia, spesso creava storie e non era sempre sincera, come ha detto la figlia. Un presunto tentato suicidio potrebbe rientrare nel quadro della sua storia tormentata”.

La giornalista Rossella Pera ha aggiunto dettagli sulla sua personalità: “Faceva uso di psicofarmaci senza prescrizione medica, era in preda a un delirio teatrale, potrebbe aver simulato il suicidio per far perdere le sue tracce. Negli anni, ha avuto a che fare con personaggi di un certo tipo. In Romania, il suo primo grande amore divenne poi direttore del telegiornale rumeno durante la dittatura ed era considerato legato ai servizi segreti. In Italia, Gherardi la introdusse nel mondo della cultura romana, dove però si alternavano personaggi particolari e dubbi, come Marco Accetti. Testimoniò anche al processo per l’omicidio del piccolo Josè Garramon, nel quale fu condannato proprio Accetti. Pochi giorni prima, diede alla figlia un numero di telefono da chiamare in caso di scomparsa, ma era di una panetteria di Tel Aviv. Inoltre, scriveva appunti sui libri che leggeva e che ora non sono disponibili. La tesi dell’allontanamento volontario è poco credibile: Magdalena ha lasciato una figlia sola a cui voleva molto bene, credo che la vicenda non sia stata assolutamente seguita. Non ci sono stati depistaggi rilevanti, ma purtroppo del caso non si è occupato nessuno”.

Tra le ipotesi più esplorate, nel 2007 fu ritrovato uno scheletro carbonizzato alla Magliana: le ossa, però, apparterrebbero a cinque persone diverse, come stabilito dall’analisi al carbonio-14, ed è stata riscontrata la presenza di resti di una donna di apparente età tra i trentacinque e i quarantacinque anni, scomparsa tra aprile e giugno 1995, su cui non è mai stato eseguito il test del DNA.

“Ho partecipato al sopralluogo nel canneto della Magliana – ha aggiunto Palmegiani – accanto allo scheletro fu trovato un marsupio di Libero Ricci, un anziano scomparso qualche anno prima. Sono convinto che non siano ossa di più persone, ma potrebbe trattarsi di un errore nell’analisi dei profili genetici. Sono convinto che le ossa appartengano a quell’anziano”.

Il giornalista e fotoreporter Maurizio Piccirilli ha osservato: “La tesi del collezionista di ossa della Magliana non è semplice: i collegamenti non sono così immediati, anche se le nuove tecnologie in analisi forense hanno almeno dato un senso a quelle ossa. Ci sono resti femminili ed esiste la possibilità che qualcuno abbia utilizzato quel luogo come sepoltura delle proprie vittime, un classico metodo della criminalità romana, quello di eliminare i corpi con il fuoco per nascondere le prove. Ma la ricerca di persone scomparse dopo tanti anni è sempre più complicata, perché vengono a mancare le testimonianze e i riscontri oggettivi sui giorni della scomparsa. Dettagli che potevano essere approfonditi all’epoca oggi diventano più sfumati. Inoltre, la personalità complessa di Magdalena non esclude affatto la tesi dell’allontanamento volontario con intento suicida. I suoi appunti non sono al momento disponibili e potrebbero rivelare tracce sul momento della sparizione. Tutto ciò coincide con il rallentamento delle indagini che spesso si verifica nei casi di scomparsa: soprattutto con gli adulti, si tende a tralasciare e a non approfondire”.

Tag24.it e Canale 122-Fatti di Nera, attraverso le rubriche dedicate alle persone scomparse, offrono un servizio di grande valore civico.

Questa iniziativa, realizzata in collaborazione con associazioni e famiglie coinvolte, non solo fornisce informazioni aggiornate sui casi di sparizione, ma funge anche da ponte tra le comunità e le istituzioni, facilitando la comunicazione e la ricerca di persone scomparse su tutto il territorio nazionale.

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