Siti sessisti, spunta il vademecum su come spiare nei camerini e negli spogliatoi

Si allarga l’inchiesta. Gli inquirenti, intanto, sono al lavoro per identificare il gestore del sito Phica.eu

Siti sessisti, spunta il vademecum su come spiare nei camerini e negli spogliatoi
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Al momento è solo una ipotesi ma la lista dei reati pendenti sull’inchiesta riguardante la sconcertante vicenda dei siti sessisti e dei relativi forum potrebbe allungarsi. Questo perché nelle ultime ore sono emersi ulteriori ed inquietanti particolari.

Sembrerebbe che nei giorni in cui imperversava la bufera sulla pagina Facebook "Mia moglie" venivano rimosse alcune sezioni del forum su "Phica.eu". Tra queste vi sarebbe quella in cui veniva spiegato come nascondere e attivare microcamere nei camerini di negozi e negli spogliatoi delle palestre. Per tale motivo la Procura di Roma, tra i reati contestati nell'inchiesta, ipotizza anche quello di istigazione a delinquere e interferenza illecita nella vita privata.

Gli inquirenti indagano anche per estorsione e tentata estorsione. Questo perché una vittima ha denunciato di aver ricevuto la richiesta del pagamento di mille euro per la rimozione di alcuni contenuti. Non solo. Perché c’è anche chi ha ricevuto la richiesta del versamento di un contributo per essere eliminato dagli iscritti.

Due episodi che, come spiega Il Messaggero, "potrebbero quindi spingere i magistrati a indagare anche su altre fattispecie di reato, oltre al revenge porn, la diffamazione aggravata e la diffusione di immagini a contenuto sessuale".

Gli investigatori sono anche al lavoro per scoprire chi sia il gestore del sito. "Non sono io il gestore del sito". È quanto ha spiegato al Tg5 Roberto Maggio, l'imprenditore di origini romane che vive tra Dubai e Sofia, in merito alla vicenda delle foto rubate e pubblicate sul sito Phica.eu. L'imprenditore racconta di essere stato associato al sito Phica.eu solo perché la sua società Hydra (una 'società di consulenza' con sede legale a Sofia in Bulgaria che attraverso un complesso lavoro di ricerca fatto da esperti di sistemi digitali sarebbe risultata collegata al sito sessista) "gestisce i sistemi di pagamento all'estero". "La nostra attività – ha evidenziato - si concentra solo sulle transazioni, non sui contenuti".

Poi ha affermato di non essere stato contattato dalla polizia postale, "ma sono sicuro – ha infine dichiarato - che abbiano gli strumenti per identificare chi è il vero proprietario del sito".

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