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Il "bottino" del primario: montagne di soldi per saltare le liste d'attesa

Agli arresti domiciliari Giovanni Mazzoli, primario di oculistica dell'Ospedale Civile "Vallecamonica" di Esine (Brescia): è accusato di truffa aggravata, peculato, falso in atto pubblico

E' stato arrestato e messo agli arresti domiciliari Giovanni Mazzoli, primario di oculistica dell'Ospedale Civile "Vallecamonica" di Esine (Brescia) con le accuse di truffa aggravata, peculato, falso in atto pubblico
E' stato arrestato e messo agli arresti domiciliari Giovanni Mazzoli, primario di oculistica dell'Ospedale Civile "Vallecamonica" di Esine (Brescia) con le accuse di truffa aggravata, peculato, falso in atto pubblico

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Il "bottino" del primario: montagne di soldi per saltare le liste d'attesa

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Aveva oltre 300mila euro in contanti il primario del reparto di oculistica dell'ospedale di Esine, in provincia di Brescia, arrestato per truffa aggravata, peculato, falso in atto pubblico e indebita induzione a dare o promettere utilità. Durante le perquisizioni eseguite su delega della procura, i carabinieri della compagnia di Breno hanno sottoposto a sequestro penale probatorio 58mila euro in contanti trovati in casa e di 281.500 euro, divisi in mazzette da 100 e 50 euro, custoditi nella cassetta di sicurezza di una banca. All'oculista Giovanni Mazzoli sono stati sequestrati anche una trentina di quadri di valore, orologi di marca, gioielli in oro e numerose bottiglie di pregio conservate in un caveau in cantina. Nei confronti del dirigente medico, per effetto di un provvedimento separato, è stato eseguito anche un decreto di sequestro preventivo per circa 200 mila euro, presenti su un conto titoli a suo uso.

700 euro per saltare la coda

Secondo gli investigatori ogni paziente avrebbe pagato tra 500 e 700 euro in contanti per essere operati di cataratta scavalcando le liste d'attesa. Al primario di oculistica dell'ospedale di Vallecamonica a Esine, in provincia di Brescia, nell'ordinanza cautelare emessa dal gip del tribunale, vengono contestati la truffa aggravata, peculato, falso in atto pubblico e indebita induzione a dare o promettere utilità. Le indagini sono state avviate lo scorso novembre e concluse nel mese di aprile.

Quegli abusi in corsia

Il medico avrebbe "abusato della sua posizione di vertice all'interno della struttura ospedaliera", inducendo "gran parte dei suoi pazienti, che dovevano essere sottoposti ad interventi chirurgici alla cataratta, a consegnare somme di denaro non dovute in cambio del loro inserimento nelle liste delle operazioni da eseguirsi in ospedale a Esine, eludendo di fatto i lunghi tempi di attesa gestiti dal centro unico di prenotazione“. Dopo aver fatto eseguire agli interessati gli esami strumentali preliminari il dirigente, a fronte della consegna di somme di denaro dai 500 ai 700 euro, avrebbe fatto inserire i loro nominativi nelle liste degli interventi ed avrebbe eseguito operazioni oculistiche in 30-40 giorni.

L'oculista avrebbe anche erogato prestazioni sanitarie, appropriandosi illecitamente della quota che doveva essere devoluta alle casse dell'Asst Valcamonica.

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