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"Attacchiamo lo Stato". Gli anarchici rivendicano le auto bruciate a Milano

Domenica notte l'attentato incendiario contro le aute della polizia locale. La rivendicazione comparsa su alcuni siti della galassia anarchica

"Attacchiamo lo Stato". Gli anarchici rivendicano le auto bruciate a Milano

Sospetti confermati sull’attentato incendiario che l'altra notte ha danneggiato due auto della Polizia locale di Milano. Gli anarchici hanno infatti rivendicato l’attacco con una nota pubblicata sul sito Il Rovescio - Cronache dallo Stato d'emergenza. L’attendibilità è ora al vaglio degli agenti della Digos, ma il messaggio diffuso è piuttosto chiaro, a partire dal riferimento ad Alfredo Cospito, detenuto al 41-bis in sciopero della fame. "Nella notte tra il 29 e il 30 gennaio sono state bruciate alcune macchine della polizia locale del Comune di Milano. Solidarietà ad Alfredo Cospito in sciopero della fame. Libertà per Anna, Juan, Ivan, Dayvid”, si legge sul sito d’area anarchica, con tanto di monito minaccioso nel finale, che riporta la mente a tempi bui della storia del Paese: “Attacchiamo lo Stato”.

Nelle ultime ore è aumentata esponenzialmente l’attenzione all’area anarchica milanese. Nella notte sono comparsi anche due striscioni sui ponti del Naviglio Pavese a Milano: “41-bis uguale tortura. In solidarietà ad Alfredo da 101 giorni in sciopero della fame”, sempre in riferimento a Cospito, oggi trasferito dalla Sardegna al carcere meneghino di Opera. Sul secondo, invece, la scritta “Libertà per Ahmad. Free them all”, rivendicato dai Giovani palestinesi e legato ad Ahmad Saadat, segretario generale del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina.

L’allerta delle forze dell’ordine resta altissima: “Queste violenze e queste proteste si stanno ripetendo ed è una situazione che dovrà essere esaminata con la massima attenzione. Fenomeno seguito molto attentamente su tutto il territorio nazionale", le parole del capo della Polizia Lamberto Giannini. Stessa linea da parte del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: "I fatti di questi giorni hanno imposto delle riflessioni in relazione al fatto di innalzare il livello di attenzione rispetto da alcune effervescenze che si sono manifestate in maniera anche molto critica”. "Non ci faremo condizionare", la precisazione del titolare del Viminale.

Come confermato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, inoltre, da fine novembre sono stati registrati 18 attacchi da parte degli anarchici contro le sedi diplomatiche italiane e i suoi funzionari. Il primo e forse più grave degli attentati è stato quello del 2 dicembre, quando è stata incendiata la vettura del primo consigliere dell’ambasciata in Grecia Susanna Schlein.

E ancora gli atti vandalici subiti dal consolato generale a Barcellona il 9 e il 27 gennaio, le due manifestazioni anarchiche contro l’ambasciata a Santiago del Cile il 30 novembre e il 7 gennaio, l’azione dimostrativa contro il consolato generale a Buenos Aires del 6 dicembre.

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