Si parla spesso dell'insicurezza diffusa nelle grandi metropoli come Roma e Milano ma il problema è ormai diffuso anche nei piccoli centri abitati, nelle città di provincia. Le ragioni possono essere innumerevoli ma tra le maggiori cause c'è il ricollocamento dei migranti nei centri di accoglienza che si trovano spesso lontani dai capoluoghi. Numeri sempre più elevati di migranti, infatti, costringono le prefetture a cercare strutture delocalizzate, con conseguente diffusione a olio degli stranieri, per lo più richiedenti asilo. Uno degli ultimi casi di violenza noti alle cronache è stato registrato ad Avezzano, in provincia de L'Aquila.
Alcuni giorni fa, un minore egiziano non accompagnato ospite di una struttura del luogo ha tentato di compiere un furto in un supermercato della cittadina abruzzese. Il giovane era intenzionato a portare via senza pagare una bottiglia di gin ma i suoi piani sono saltati quando uno dei dipendenti dell'attività commerciale l'ha sorpreso a rubare. Aveva nascosto la bottiglia all'interno dei pantaloni ma la travisazione dell'oggetto non è stata sufficiente e così uno dei commessi gli ha intimato di fermarsi e di rimettere al suo posto la bottiglia.
Sorpreso nella sua attività delittuosa, invece di scappare, il giovane immigrato ha da prima sferrato una testata al dipendente e poi, dopo aver rotto una bottiglia di vetro, l'ha minacciato di tagliargli la gola. Spaventati dall'aggressività del giovane, i lavoratori del supermercato non si sono azzardarti a intervenire in maniera più decisa e il minore ha tentato a quel punto di scappare, coprendosi la fuga con la rottura di altre bottiglie di vetro, che hanno intralciato la rincorsa dei dipendenti. Il migrante è stato comunque fermato all'ingresso del supermercato dal personale di sicurezza.
In considerazione della sua spiccata pericolosità sociale, che non è compatibile con il soggiorno presso la struttura per minori non accompagnati in cui ha soggiornato finora, che non è sorvegliata, l'egiziano è stato trasferito presso il Cpa de L'Aquila su ordine del procuratore presso il tribunale dei Minori. È solo di pochi giorni fa l'aggressione subita da una ragazza italiana a Bologna per mano di due minorenni non accompagnati, che hanno cercato di violentarla. E le cronache raccontano di molti altri episodi simili, a configurare un'emergenza sociale ormai radicata.
Molti degli ospiti delle strutture per minori, inoltre, sono sedicenti tali, in attesa di riscontro da parte dei periti: in numerosi casi non si può escludere si tratti di persone maggiorenni che fingono sulla propria anagrafica per ottenere le agevolazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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