Una cosa è certa: si vive meglio al Nord Italia rispetto al Centro-Sud se dieci città su dieci, nella classifica de Il Sole24Ore sulla qualità di vita, vede i primi dieci capoluoghi appartenere a città settentrionali. Nel dettaglio, poi, si sta ancora meglio in posti di montagna dal momento che il primato italiano del 2025 spetta a Trento, seguita a stretto giro da Bolzano che si piazza in seconda posizione. Al terzo posto si piazza Udine.
La top ten italiana
Come dicevamo, nella top ten troviamo solo città del Nord: al quarto posto Bologna (che guadagna quattro posizioni rispetto al 2024), quinta Bergamo (-4), sesto posto Treviso (ben 18 posizioni scalate), settima Verona, ottava Milano (+4), nona Padova (+16) e decima Parma (+16 posizioni rispetto al 2024). In realtà, però, anche fino al 20esimo posto è tutto un pullulare di capoluoghi settentrionali: dalla provincia di Forlì-Cesena a Modena, Aosta, Cremona, Lecco, Monza-Brianza, Trieste, Vicenza, Ravenna, Reggio Emilia. La prima città non settentrionale è Siena, 21esima e la prima città del Sud è Bari che si piazza solamente al 67esimo posto se escludiamo Cagliari, 39esima, se viene considerata dell'Italia centrale.
Il Sud fanalino di coda
Purtroppo, il Sud rimane in coda: dopo Bari (in calo di due posizioni), Benevento 76esima e poi via via i capoluoghi delle città meridionali con Catania che si trova al 96esimo posto in calo di ben 13 posizioni, Palermo 97esima e Napoli addirittura al 104esimo posto. Ultima in classifica è Reggio Calabria in 107esima posizione e stabile rispetto al 2024. "Il dato conferma una spaccatura geografica che, in 36 edizioni della Qualità della vita, non ha accennato a sanarsi, nonostante i punti di forza del Sud nella demografia, nel clima, nel costo della vita decisamente più accessibile, e i fondi (inclusi quelli del Pnrr) che negli anni hanno contribuito a dare una spinta alle imprese e al Pil dei territori in questione: le ultime 22 classificate, infatti, continuano a essere province meridionali", spiegano gli esperti.
Quali sono gli indicatori di benessere
Per stilare questa classifica, sono presi in esame i seguenti parametri: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. Per ciascun indicatore esiste una forbice ampia che va da zero a mille punti in base ad un "senso di lettura" del parametro (positivo e negativo) definito dalla redazione in virtù del rapporto con la "qualità della vita" delle persone.
"Un trend al vertice"
"È senz'altro positivo quando le statistiche premiano il nostro territorio.Queste classifiche però vanno sempre prese con cautela perché ovviamente sono composte da tanti elementi e la banca dati non sempre rappresenta il quadro completo e preciso", commenta il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, che vede il capoluogo dell'Alto Adige sul podio subito dopo Trento e prima di Udine.
Per il governatore "si conferma comunque un trend che le nostre due Province si trovano al vertice per quanto riguarda la qualità della vita. Questo è stato confermato anche più volte da altre statistiche di altri organi di stampa o altri istituti. Si tratta perciò di una conferma, poi i dati vanno studiati fino in fondo".