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"Su di me troppe falsità". L'affondo del marò Latorre

Presentato in Senato il libro “Il sequestro dei marò – conversazione con Mario Capanna”. Malan: "Ai due marò non tributati i giusti onori"

"Su di me troppe falsità". L'affondo del marò Latorre
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Massimiliano Latorre, uno dei marò per anni al centro delle cronache per un evento accaduto durante una missione nell'oceano Pacifico, ha recentemente presentato il libro dedicato alla sua vicenda giudiziaria, in cui racconta le vicissitudini che l'hanno visto suo malgrado protagonista a partire dal 2012. Il militare, insieme al collega Salvatore Girone, era imbarcato sulla petroliera Enrica Lexie quando, mentre la nave navigava davanti alle coste del Kerala, spararono in direzione di un’imbarcazione indiana, che in quel momento si presentava in atteggiamento di attacco. Da quel momento per i due marò è iniziato un calvario giudiziario che li ha visti trattenuti per lungo tempo in India.

"Troppe falsità sul mio conto, dette per gettare discredito sulla mia persona. Non ho mai chiesto un maxi risarcimento allo Stato", ha dichiarato Latorre durante la presentazione del volume “Il sequestro dei marò – conversazione con Mario Capanna”. La vicenda è stata archiviata dal Gip di Roma 10 anni dopo i fatti in quanto l'azione dei due fucilieri della Marina militare italiana rientrava nell'alveo della legittima difesa putativa. Durante la presentazione, inoltre, Massimiliano Latorre ha voluto ricordare un incontro avvenuto anni fa con il presidente Silvio Berlusconi: "Mi disse due cose. La prima è: 'Ricordati che quando sei nel giusto e sei consapevole di non fare del male a nessuno e di portare rispetto ai tuoi avversari, devi andare avanti per la tua strada'. Ancora oggi la ricordo quella frase. La seconda cosa mi disse di non dirla a nessuno, e io rispetto quella promessa".

Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato, presente durante la presentazione, ha espresso perplessità su come sia stata trattata la vicenda dei due marò. "È indubbio come ai luogotenenti La Torre e Girone non siano stati tributati i giusti onori, e questo per ragioni diplomatiche, politiche e anche ideologiche.

D'altronde sappiamo bene che oggi gli esempi che vengono proposte ai giovani sono ben lontani dai militari che fanno il loro dovere", ha detto l'esponente del partito di Giorgia Meloni, sottolineando come la vicenda che ha visto coinvolti i due fucilieri abbia "riportato all'attenzione il lavoro che i nostri militari svolgono con passione, serietà e dedizione ogni giorno, e questo libro, nella sua precisione e passione, stimolerà la sensibilità nel ricordarlo".

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