Ritrovata morta Denisa Paun, escort 30nne scomparsa a Prato: straniero in manette

Il corpo di Denisa Adas, la trentenne scomparsa da Prato a metà del mese scorso, è stato trovato privo di vita a Montecatini: la procura di Prato ha fermato un trentaduenne straniero con le accuse di omicidio e soppressione di cadavere

Ritrovata morta Denisa Paun, escort 30nne scomparsa a Prato: straniero in manette
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Il corpo di Denisa Maria Adas, la trentenne di origini romene residente a Roma e scomparsa da Prato (Toscana) lo scorso 16 maggio, è stato a quanto pare ritrovato nelle scorse ore privo di vita in un casolare di Montecatini. Ed un uomo di 32 anni, anch'egli di origini romene, è stato fermato con le accuse di omicidio e soppressione di cadavere. Sono gli ultimi sviluppi delle indagini condotte dalla procura di Prato, in merito alla giovane che stando a quanto ricostruito lavorava come escort e della quale nessuno aveva più avuto notizie da quasi un mese. Nei giorni immediatamente successivi alla sua sparizione, gli investigatori avrebbero ascoltato l’ultima persona immortalata dalle telecamere del residence di Prato (dove Adas soggiornava) alle 20:45 di venerdì 16 maggio, probabilmente l’ultimo cliente, il quale avrebbe tuttavia dimostrato ai magistrati di avere un alibi.

Qualche ora più tardi, intorno alle 23.30, la ragazza avrebbe comunicato su una chat di gruppo utilizzata per scambiarsi contatti e consigli di alloggio, di aver avuto a che fare con un uomo pericoloso e di non sentirsi al sicuro. L’ultima traccia lasciata dalla trentenne, in attesa di conferme ufficiali, è una traccia telefonica: il suo smartphone che aggancia una cella in via Nenni (sempre a Prato) alle 2:43, poi più niente. L’orario è compatibile con quanto si è saputo finora della vicenda: se Denisa era già stata prelevata da qualcuno, il tragitto porta verso il casello autostradale di Prato Ovest. E questa ricostruzione sarebbe coerente anche con il ritrovamento del cadavere, avvenuto stamani intorno alle 11 (con la notizia che è stata resa nota dalla procura nel tardo pomeriggio, a seguito di un sopralluogo condotto dai carabinieri e dal procuratore capo di Prato Luca Tescaroli).

La procura ipotizzava che Maria Denisa potesse esser stata sequestrata da una banda di connazionali: fra le ipotesi, anche sulla base delle dichiarazioni di alcune amiche e colleghe della ragazza, non si esclude che quest'ultima volesse smettere di fare la sex worker. Nelle scorse settimane erano stati indagati anche la madre di Denisa ed un avvocato calabrese amico di quest'ultima (che aveva più volte ribadito di non conoscere la ragazza scomparsa).

Le indagini sono dunque arrivate ad una svolta inattesa: per risalire al trentaduenne straniero, stando a quanto trapela, si sono rivelate decisive le immagini delle telecamere di videosorveglianza ed i tabulati telefonici. Nelle prossime ore potrebbero esserci ulteriori sviluppi, per una ricerca partita a metà dello scorso maggio e conclusasi con il peggiore degli epiloghi per la giovane.

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