Cronaca locale

'Ndrangheta, tutti a giudizio i 174 imputati: a maggio parte il maxi-processo

Dopo gli arresti di luglio, fissato l'inizio del dibattimento: in aula sfileranno i presunti boss e i fiancheggiatori delle cosche lombarde

Era dai tempi dei maxiprocessi a Cosa Nostra iniziati negli anni '90 che le aule del tribunale di Milano non vedevano sfilare boss e fiancheggiatori. A breve, dopo anni, la scena si ripeterà. Oggi, infatti, il gip Andrea Ghinetti ha disposto il giudizio immediato per 174 imputati coinvolti nel maxiblitz che lo scorso luglio con l'esecuzione di circa 300 ordinanze di arresto, ha smantellato la 'ndrangheta in Lombardia in esecuzione delle operazioni denominate «Tenacia» e «Infinito». Via dunque al processo, senza udienza preliminare. Comincerà l'11 maggio davanti ai giudici dell'ottava sezione collegiale. Tuttavia, dalla notifica del decreto, gli imputati hanno quindici giorni di tempo per decidere se accedere a riti alternativi. Il gip ha trasmesso per competenza ad altri tribunali - Pavia, Busto Arsizio, Como e Monza - la posizione di alcuni imputati a cui non è stata contestata l'associazione mafiosa. In ogni caso anche in queste sedi spesso il tribunale avrà composizione collegiale, perché alla maggior parte degli imputati è contestata l'aggravante mafiosa. A Pavia saranno valutate, ad esempio, le accuse a carico di Giovanni Valdes, già sindaco del comune di Borgarello arrestato a ottobre, e di Carlo Chiriaco, ex direttore dell'Asl di Pavia finito in carcere a luglio. I titolari dell'inchiesta - il procuratore aggiunto Ilda Boccassini e i pm Alessandra Dolci, Paolo Storari e Mario Venditti - hanno invece stralciato la posizione di altri indagati coinvolti nelle indagini. Si procederà con la tradizionale richiesta di processo per esempio per i tre accusati dell'omicidio di Carmelo Novella, freddato il 14 luglio 2008 a colpi di pistola quando era a capo dell'organismo di raccordo tra le varie locali di 'ndrangheta detto «La Lombardia» e in un bar di San Vittore Olona perché aveva avviato una «politica autonomista» rispetto ai clan calabresi. Il dibattimento per loro dovrà essere eventualmente fissato davanti ai giudici di una corte d'assise.

Il 13 gennaio, invece, saranno giudicati con rito abbreviato dal gup Simone Luerti tre carabinieri della stazione di Rho accusati di corruzione perché i giudici del Riesame nel loro caso avevano bocciato l'aggravante dell'agevolazione mafiosa inizialmente contestata.

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