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Neanche i bimbi temono Voldemort

Piene le sale dell’Odeon di Milano per l’esordio del film Le giovani fan: «Siamo gelose del bacio con Cho Chang»

da Milano

Spaventati? No di certo. I fan del maghetto accorsi ieri all’esordio italiano di Harry Potter e l’Ordine della Fenice sono cresciuti, e, come il loro beniamino, affrontano impavidi le tinte oscure che caratterizzano il quinto episodio della saga. All’Odeon di Milano le quattro sale che proiettano l’attesissima pellicola sono quasi piene: pochi i bimbi piccoli, moltissimi i teen-ager che discutono tra loro l’intera trama della saga, scambiandosi preziose anticipazioni. Qua e là fanno capolino anche adulti insospettabili senza giovani accompagnatori, accomunati dalla stessa palpabile curiosità. «Sono un appassionato - sorride felice Franz, 14 anni -. Ho letto anche i libri, non vedevo l’ora di vedere questo film». Persino Daniele, un moretto in pantaloni larghi che ostenta indifferenza, ammette: «È bello essere tra i primi spettatori». Quando si spengono le luci, in sala cala un silenzio teso. Sin dalle prime scene, infatti, l’atmosfera è cupa: nuvoloni neri si addensano su Privet Drive, Harry è subito alle prese con i terribili dissennatori. I più piccoli si aggrappano spaventati ai genitori, ma con la comparsa degli odiosi zii babbani la tensione si scioglie nelle immancabili risate, che, tra sospiri di meraviglia e occhi spalancati, accompagneranno il maghetto per tutto il film. Verso la fine, però la storia vira inevitabilmente al nero. Durante la battaglia di Harry e dei suoi amici contro i «Mangiamorte» (seguaci di Voldemort) una bambina scatta in piedi, aggirandosi nervosamente per la sala. Si siederà di nuovo solo alla fine, quando un applauso liberatorio accoglierà il (quasi) lieto fine dello scontro. Rari però i bambini come Michael, 7 anni, che uscendo dal cinema dichiara candido, stringendo la mano della sorella: «Un po’ ho avuto paura». Loro, i teen-ager, amano il brivido, e commentano entusiasti: «Bellissimo, molto più appassionante e movimentato degli altri». E, a scanso di equivoci, qualcuno aggiunge: «La parte migliore è stata la battaglia». Solo tra le ragazze c’è chi ammette un filo di tensione. «Ho ancora le mani sudate - confessa Lisa, 12 anni -. Il momento peggiore è stato quello della morte di Sirius Black, il padrino di Harry, ma tutto il film è un po’ truculento». Poi certo, c’è il famoso casto bacio tra Harry Potter e Cho Chang, accolto in sala con un caloroso applauso. «Romantico», sospirano all’unisono tutte le giovanissime fan, ma qualcuna storce il naso. «Quella lì è proprio antipatica», commenta secca Mara, 11 anni, in un sussulto di gelosia per la rivale che le contende Harry-Daniel Radcliffe. Non riscuote eccessive simpatie nemmeno la professoressa Dolores Umbridge: «Mi ricorda la mia insegnante!». Un’ovazione invece, per i gemelli Weasley, fratelli di Ron, l’inseparabile amico di Harry. Il motivo? Sono scappati da scuola.
Alla fine del film, a turbare la soddisfazione generale resta solo il destino incerto del maghetto e dei suoi amici. I fan più accaniti, infatti, pensano già all’ultimo libro della serie, in cui l’autrice J.K. Rowling ha annunciato la morte di due tra gli eroi più amati. «Sicuramente sarà l’amica di Harry, Hermione», azzarda Giorgia, 13 anni.

«Spero solo che a morire non sia Ron, è il mio preferito», aggiunge Eleonora, capelli rossi e lentiggini perfettamente a tono con la famiglia Weasley. Più speranzoso Sean: «Alla fine non morirà nessuno - commenta deciso -. Di sicuro non Harry: lui alla fine vince sempre».

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