Neanche i sindaci del Pd fanno gli ambientalisti

Se abbasserà le polveri sottili, si saprà la prossima settimana. Per ora il blocco del traffico a Milano ha alzato un polverone di polemiche. Tanto che il tavolo convocato ieri mattina dalla Provincia con i sindaci del territorio per tentare di allargare l’area senz’auto, e aumentare gli effetti anti-smog, si è rivelato un flop: su 134 interpellati, ha aderito alla domenica a piedi solo Legnano, praticamente uno dei Comuni più distanti del capoluogo. L’hinterland ha risposto picche. Compresi i sindaci del Pd, anche se proprio il centrosinistra a Palazzo Marino ha fatto le barricate per chiedere misure urgenti contro l’inquinamento. Meglio è andata al vertice nella nuova Provincia di Monza e Brianza: trentasei Comuni su 55 - compresa Monza guidata dal sindaco Marco Mariani - hanno deciso di allinearsi a Milano e bloccare la circolazione dalle 10 alle 18. Stop anche a Bergamo, a Varese preferisce due weekend a targhe alterne. L’hinterland fa polemica per il metodo utilizzato dalla Moratti e dal governatore Roberto Formigoni i primi cittadini dell’hinterland, da Sesto San Giovanni a Rho, Segrate, Cinisello e Rozzano. Adriano Alessandrini, sindaco di Segrate e coordinatore dell’assemblea dei sindaci del Milanese, contesta «la Regione che non ci ha trasmesso i dati sullo smog né ha proclamato l’emergenza sanitaria», il mancato coinvolgimento e domanda: «Come possiamo decidere il venerdì un blocco per la domenica, per seguire le decisioni solitarie del Comune di Milano?». Accanto a motivi di manifestazioni da «salvare», come la gara podistica Cinque Mulini prevista a San Vittore Olona che rischierebbe un flop in caso di blocco delle auto, i sindaci hanno opposto anche ragioni giuridiche: «Se il blocco non viene proclamato come è sempre accaduto dalla Regione - contesta il sindaco di Cinisello, Daniela Gasparini -, se non è confermata l’emergenza sanitaria le nostre ordinanze sarebbero contestabili. È stata un’ulteriore scelleratezza di Milano: il Comune si alza una mattina e decide una cosa, considerando tutti gli altri Comuni al di fuori del suo contesto. Siamo arrabbiati. C’è una rottura istituzionale tra il capoluogo e le altre città che compongono il sistema metropolitano milanese». Roberto Cornelli, primo cittadino di Cormano, attacca: «Per bloccare il traffico devono esserci gravi e urgenti motivi ed è competenza della Regione emettere il provvedimento. Stavolta non è stato fatto così. Perché siamo in campagna elettorale? Se Formigoni fa un atto ufficiale noi siamo pronti a metterci al lavoro per avvisare i cittadini del blocco, ma non può scaricare sui sindaci provvedimenti che non possono gestire». Legnano, guidata da Lorenzo Vitali del Pdl, fa buon viso: «Quando la metropoli si muove dobbiamo cogliere l’opportunità per ridurre l’inquinamento sul nostro territorio».

Fa una figuraccia invece il Comune di Sesto: aveva già preparato l’ordinanza, fatto partire la comunicazione, ma per allinearsi ai colleghi del centrosinistra dopo la riunione in Provincia è scattato il dietrofront.
Nonostante il blocco, le «mamme antismog» non rinunciano invece al presidio oggi alle 11.30 davanti a Palazzo Marino.

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