Negozi aperti per 24 ore: commercianti contrari ma il Comune fa le prove

Da una parte ci sono commercianti e sindacati, che prevedono lavoro nero e il funerale delle piccole imprese. Dall’altra i consumatori che avvertono: «Se ci saranno ordinanze troppo restrittive le impugneremo con i ricorsi». Il Comune prova a barcamenarsi e studia la nuova legge sulla liberalizzazione degli orari per negozi e locali cercando di deviare qualche responsabilità sulla Regione (che non farà ricorso alla Corte costituzionale come la Toscana e il Piemonte e ribadisce che l’applicazione è in capo ai sindaci) e consultando gli avvocati. Gli enti locali hanno infatti novanta giorni per attuare le nuove regole e arginare la deregulation con qualche ordinanza, e in attesa del tavolo con categorie e parti sociali la prossima settimana Palazzo Marino valuta come applicare le deroghe al (vecchio) regolamento regionale per le deroghe a gennaio. Ma oggi dovrebbe firmarne tre, che sono una prima prova delle aperture straordinarie. Negozi aperti dalle 7 alle 22 il giorno della Befana e domenica prossima, per «lanciare» i saldi, e il 29 gennaio in concomitanza con la chiusura della settimana della moda.

«Non sono contraria alla liberalizzazione degli orari, ma è un percorso che si deve raggiungere a tappe - avverte l’assessore Bisconti che coordinerà il tavolo coi commercianti con il collega D’Alfonso -. Si può partire con serate o domeniche di aperture straordinarie in alcune zone, da comunicare bene alla città e affiancare con più mezzi Atm e sicurezza».

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