Milano continua a cambiare volto e a proiettarsi nel futuro. Ora tocca alla riqualificazione delle grandi aree ferroviarie dismesse. Sette aree, per la precisione, circa 1 milione e 200mila metri quadri,
pronte a diventare "città": palazzi, con uffici e appartamenti privati (11mila circa) ma anche verde, spazi pubblici e
nuovi quartieri di housing sociale, qualcosa come 3.700 nuovi alloggi, ben un terzo di quelli totali previsti.
Tutto grazie all'accordo di programma tra
il Comune e le Ferrovie dello Stato che dà inizio alla riqualificazione delle stazioni dimesse: del milione e
200 mila metri quadri si superficie, 750mila saranno ceduti al Comune che li trasformerà in verde e spazi pubblici. Il
rimanente sarà venduto a privati che potranno costruire solo garantendo in cambio una quota di servizi e alloggi in
housing sociale.
Un’operazione che frutterà a Fs circa 800 milioni di euro (stima al 2006). Soldi che, secondo quanto previsto dall’accordo col Comune, saranno investiti per costruire o portare a termine i lavori di sei stazioni ferroviarie: Rho-Pero, Dergano, Forlanini, Zama, Tibaldi e Canottieri. Con l’obiettivo di massima di "terminare i lavori entro il 2015".
Presentato oggi dall’assessore allo Sviluppo del Territorio, Carlo Masseroli, e dall’amministratore delegato di Fs Sistemi urbani, Carlo De Vito, l’accordo riguarda gli scali dismessi di Porta Romana, Porta Genova, San Cristoforo, Greco, Rogoredo, Farini, Lambrate. Oggi l’accordo tra Comune e Fs sarà presentato alla commissione competente, poi entro la metà di maggio sarà pubblicato e passerà all’esame del consiglio.
"Nella trasformazione di Milano, è sempre più chiaro che l’amministrazione gioca un ruolo di regia, necessario, perché qualsiasi progetto di riqualificazione sia una reale occasione per la città", spiega l’assessore allo Sviluppo del territorio, Carlo Masseroli. "La riqualificazione degli scali ferroviari sarà il primo caso esemplare di questo rinnovato ruolo dell’amministrazione. Ora ci vorrà circa un anno perché l'accordo diventi operativo"
L’intervento più grande, cui il Comune tra l’altro riconosce la priorità assoluta, visto che si trova sulla direttrice rivolta alla futura area dell’Expo, è quello sullo scalo di Farini-Garibaldi. Sui 545 mila mq di fasci ferroviari che si allungano dal nuovo quartiere di Porta Nuova oltre il ponte della Ghisolfa la proposta dell’amministrazione prevede che il 60% dell’area sia dedicata a verde e, di conseguenza, gli oltre 530 mila mq di edificato (residenziale e commerciale) tendaranno a svilupparsi in altezza.
Anche sulle aree di Porta Romana e di Rogoredo si prospettano interventi di densità consistente, mentre nei restanti quattro lotti gli interventi riguarderanno soprattutto la riqualificazione del tessuto urbano. Porta Genova e San Cristoforo rappresenteranno infatti i primi tasselli della futura via d’acqua, che nei progetti di Expo 2015 collegherà la darsena dei Navigli con il sito dell’esposizione universale, mentre a Greco si realizzeranno interventi per ricongiungere lembi di città ora separati.
Un progetto analogo riguarderà anche Lambrate dove è prevista l’installazione di una piattaforma logistica integrata anche per lo smistamento delle merci alla piccola distribuzione.
"L’accordo - ha assicurato l’ad di Fs Sviluppi Urbani Carlo De Vito - prevede che il frutto della valorizzazione sarà investito nel potenziamento dei servizi ferroviari urbani".
In particolare queste risorse serviranno per trasformare l’attuale linea extraurbana S9 in una "circle line", una sorta metropolitana leggera, e a realizzare le nuove stazioni di Rho-Pero, Dergano, Forlanini, Zama, Porta Romana, Tibaldi e Canottieri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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