Nel 2009 i diesel euro4 rischiano di pagare l’Ecopass Gli avvocati comunali «frenano» la quarta deroga

(...), infatti, alla voce Ecopass compaiono 15 milioni di euro di introiti, cioè due milioni in più rispetto alle entrate del 2008. Che, tradotto, significa che nei 15 milioni previsti è stato calcolato anche il ticket pagato dai mezzi Euro 4 senza filtro antiparticolato, per un totale di 92mila veicoli in città e 270mila in tutta la provincia. «Sarebbe stato impossibile mettere nel bilancio il provvedimento con la deroga, che scade il 31 dicembre - spiega Croci - ecco il perché dei due milioni di euro in più». Ancora non è detta l’ultima parola? «Presenterò la delibera per la proroga prima di Natale - assicura l’assessore - sarà poi la giunta a decidere per una nuova esenzione o meno. Anche se, ripeto, dall’avvocatura sostengono che non sia possibile pensare a una quarta proroga».
Da valutare, però, anche l’efficacia del provvedimento: «c’è un tasso naturale di rinnovo del parco macchine dell’8% - ricorda Croci - questo vuol dire che da un lato ci sono in circolazione meno mezzi inquinanti, che è un bene, ma anche meno entrate per le casse comunali». Due milioni di euro in tempi di crisi farebbero comodo alle tasche di Palazzo Marino, dal momento che, nelle previsioni, il Comune contava di guadagnare da Ecopass il doppio, cioè 24 milioni di euro.
«Il problema - sottolinea Marco Osnato, presidente della commissione consigliare Trasporti - è che i filtri omologati non ci sono ancora e dunque la situazione per i possessori di euro 4 non è cambiata: la deroga deve essere rinnovata. Questa è la posizione della maggioranza». «Non solo - continua - Ecopass era un provvedimento sperimentale di un anno. Il problema della deroga , quinid,m non si pone perché dobbiamo fare un nuovo provvedimento per il 2009».
La questione - deroga o non deroga - non è nuova: era già stata posta il 30 giugno, termine della precedente scadenza.

Già allora l’assessore Croci aveva parlato di fra pagare anche i diesel Euro4 senza filtro, ma era stato messo a tacere dalla maggioranza: i filtri, pur se omologati dal ministero non erano disponibili. A distanza di sei mesi la storia si ripete. Entro Natale però gli automobilisti milanesi sapranno «di che morte morire».

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