da Roma
Manca ancora lufficialità. Ma, almeno a ieri sera, lagenda di Silvio Berlusconi prevedeva una due giorni alquanto fitta di impegni. Con due appuntamenti clou: il primo giovedì pomeriggio a Firenze e il secondo venerdì mattina a Roma. Il Cavaliere, infatti, nonostante qualche remora sarebbe intenzionato ad accettare linvito dei vertici del Botteghino al quarto congresso dei Ds che si aprirà proprio domani pomeriggio nel capoluogo toscano al Nelson Mandela Forum. Una notizia, questa, che per il momento resta però ufficiosa visto che da Palazzo Grazioli non è arrivata alcuna conferma agli organizzatori della tre giorni di Firenze. Ma se davvero Berlusconi dovesse sedersi in prima fila a quello che dovrebbe essere lultimo congresso dei Ds prima della nascita del Partito democratico, è certo che la cosa farebbe non poco rumore.
E forse non è un caso che proprio ieri mattina Paolo Bonaiuti si sia dilungato con il Gr Radio Rai sui destini del Partito democratico. «Un tentativo positivo», secondo il portavoce del Cavaliere, «di ricondurre a unità il frazionamento del sistema politico italiano». Anche se, aggiunge Bonaiuti, «il Pd non basta» perché rischia dessere «un accordo fra la vecchia sinistra Dc e un partito che pur non essendo antagonista deve comunque compiere il bagno dumiltà del socialismo come hanno già fatto le altre forze europee».
E visto che il Partito democratico dovrebbe nascere dalla fusione tra Ds e Margherita, anche per il partito di Francesco Rutelli il congresso che si apre venerdì nello studio 5 di Cinecittà rischia di essere lultimo.
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