Nella guerra anti Lega di Roberto Saviano sono stati arruolati pure Vendola e L'Espresso

Il settimanale pubblica i teoremi dello scrittore: "Il federalismo? Riforma pro clan". Vendola rilancia: "La Lombardia è la regione più mafiosa d'Italia". Formigoni: "Si vergognino". In migliaia approvano l'iniziativa del Giornale: "Il Nord non si piega alla mafia". Una firma contro Saviano: aderisci

Nella guerra anti Lega di Roberto Saviano 
sono stati arruolati pure Vendola e L'Espresso

Roma - L’operazione «Carroc­cio mafioso», volta a scredita­re la Lega Nord insistendo su presunte collusioni con la cri­minalità organizzata, è arriva­ta alla fase- 2. Iniziata lunedì se­ra­ a Vieni via con me da Rober­to Saviano, incurante dell’arre­sto del boss Antonio Iovine, è proseguita ieri con le anticipa­­zioni dell’ Espresso , che ha rida­to diritto di tribuna all’autore di Gomorra e ha pubblicato al­cuni int­ercettazioni senza rile­vanza penale. A far da grancas­sa ci ha pensato il governatore pugliese Nichi Vendola che ha liquidato la Lombardia, culla del leghismo, come «la regio­ne più mafiosa d’Italia».

La ’ndrangheta al Nord? «Certo, cerca di interloquire con la Lega», ha ribadito Savia­no al settimanale. «Le inchie­ste- ha aggiunto- mostrano co­me in tutte le regioni le mafie scommettono sul federali­smo » e tutto ciò «dovrebbe in­dignare il ministro dell’Inter­no ». La spiegazione dello scrit­tor­e si articola molto sintetica­mente: «In Lombardia la Lega è forza di governo e oggi gli uo­mini delle cosche calabresi, at­tivi nella regione da decenni, puntano a investire i loro capi­tali nei cantieri dell’Expo 2015». Il sillogismo è facile faci­le: «Proprio perché per entra­re negli appalti hanno biso­gno della politica che control­la la spesa sul territorio, la cri­minalità organizzata guarda con favore a una riforma fede­ralista del Paese». Il federali­smo, perciò, è una riforma «mafiosa» che «potrebbe far di­ventare Campania, Calabria e Sicilia davvero “cose nostre”».

All’Espresso , ovviamente, non bastava il sermone Go­morra- style. E nel numero in edicola oggi viene pubblicato un brano di intercettazioni ac­quisito dai pm milanesi e non rilevante penalmente nelle quali un imprenditore calabre­se in odor di ’ndrangheta par­la con un maresciallo della Fi­nanza, stretto collaboratore del pm antimafia Gratteri. Il sottufficiale chiede: «Ieri sera mi sono visto con Pino Gala­ti... rimangono dei candidati in alcuni paesi... abbiamo la possibilità di candidare qual­cuno noi? ». Pino Galati è un de­putato calabrese del Pdl ed è il marito della leghista Carolina Lussana (che annuncia quere­la). Fare due più due è un gio­co soprattutto se l’imprendito­re viene beccato a dire: «Que­sta gente ci serve». Nel dossieraggio manettaro dell’ Espresso e di Saviano si è buttato a capofitto Nichi Ven­dola.

Che dalla Grande Mela ha pontificato: «In Italia non si è mai voluto affrontare davve­ro il tema della criminalità or­ganizzata. È un sistema di po­tere radicato dentro lo Stato. Non dimentichiamoci che la regione più mafiosa d’Italia non è la Sicilia, ma la Lombar­dia. Forse è tempo che il gover­no si ponga queste doman­de ». Le repliche non si sono fatte attendere. «Chi dice che il fede­ra­lismo possa favorire la crimi­nalità dimostra di non sapere di cosa si stia parlando», ha ri­sposto a Saviano il ministro della Semplificazione Rober­to Calderoli ribadendo come le mafie abbiano proliferato sugli sperperi del centralismo. «Saviano si è prestato a un’ope­razione di bassa propaganda politica», gli ha fatto eco il mi­nistro della Difesa La Russa.

Il vicesindaco di Milano, Ric­cardo De Corato, ha definito le parole di Vendola un esempio di «basso sciacallaggio» giac­ché «è risaputo che le mafie vengano attirate dalla ricchez­za della Lombardia ». «Si vergo­gni! Siamo tra i primissimi ad essere corsi ai ripari», ha rin­tuzzato il governatore lombar­do Roberto Formigoni.

«La si­nistra sta orchestrando una mirata e scientifica campagna mistificatoria per far credere che il problema siano la Lom­bardia e la Lega», ha rilevato il sottosegretario Giovanardi, cercando di bloccare la «mac­china del fango».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica