Fa un certo effetto, in piene feste natalizie, sentir parlare di disoccupati e famiglie che non arrivano alla terza settimana. È Laria che tira (La7, ore 10,35) di Myrta Merlino e Stefano Balassone, ex braccio destro di Angelo Gugliemi a Raitre, che ci aiuta a non dimenticare che siamo in crisi anche se la tv è tutta un fru-fru di vip, cuochi e cartoni animati. Per dire: La bella e la bestia ha staccato il Grande Fratello di 9 punti di share e le comiche di Stanlio e Ollio su Raitre sfiorano il 7 per cento. E dunque potrebbe essere un sano invito al realismo vedere «lItalia che ce la fa» attraverso le acrobazie delle famiglie monoreddito o gli operai che diventano imprenditori nel distretto della piastrella di Sassuolo. Oppure, per capire «lItalia dei tartassati», ascoltare le interviste a viso coperto di un ristoratore che si dice costretto dalla pressione fiscale a pagare in nero metà del personale o un fannullone della pubblica amministrazione che dà ragione a Brunetta dicendo che, nel regno delle raccomandazioni, la meritocrazia è un disturbo.
Poi però, al termine di una tirata sullIci e i beni della Chiesa, nei panni dellesperto spunta don Gallo che se la prende con Vittorio Messori. E non si capisce che cosa centri, in un programma che si occupa di economia. Ma si capisce bene che, alla fine, laria tira sempre dalla solita parte.Nella tv delle feste «Laria che tira» è sempre la solita
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