Dopo cinque anni di sofferto purgatorio in serie B e due promozioni sfumate ai play off, finalmente il Brescia ce lha fatta a rimettere i piedi nel calcio che conta.
Sono trascorsi appena tre mesi dalla vittoria negli spareggi contro il Torino, ma sembra che il pubblico bresciano, dopo lesultanza del momento, abbia dimenticato che questanno, nel vecchio e sgangherato «Rigamonti», si esibiranno le squadre della massima categoria. Leffetto serie A, per quanto riguarda la sottoscrizione degli abbonamenti, non si è fatto sentire. Laddetto stampa dei biancocelesti, Stefano Gelona, non se la prende più di tanto: «Finora abbiamo venduto 3.000 tessere, mille in più rispetto allanno scorso. I bresciani sono fatti così, amano programmare. In agenda mettono la fine settimana al Garda nella buona stagione e a Montecampione e Campiglio in inverno. Per le partite si vede di volta in volta». Certo dà un po fastidio constatare che a meno di 50 chilometri di distanza, la rivale storica del Brescia, lodiatissima Atalanta, ha venduto più di 16mila abbonamenti nonostante la retrocessione in serie B. «È vero - sospira Gelona - ma noi offriamo uno spettacolo di serie A.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.