«Nessun tradimento sulla moda»

Non è rimasto zitto ad incassare il colpo. Benetton ha replicato punto per punto alle accuse di «tradimento» lanciate da un’infuriata Tiziana Maiolo, assessore comunale al Commercio con delega alla moda. Non aveva digerito, la Maiolo, che il marchio se ne andasse a festeggiare i quarant’anni di carriera con una grande sfilata al Centre Pompidou di Parigi, snobbando platealmente le passerelle italiane. «Ricordo al signor Benetton che è italiano e che dall’Italia è partito il successo della sua azienda», si era sfogata. Di più. «Come imprenditore assistito è italiano, per fare la ruota del pavone sceglie Parigi. Probabilmente il gruppo ricorda di essere di Treviso solo quando si tratta di ottenere dallo Stato italiano grandi guadagni grazie a Autostrade e Autogrill».
Ma è bastato un giorno perché da Benetton arrivasse una risposta alle polemiche: «Con la prima sfilata - manda a dire il gruppo alla Maiolo - siamo stati invitati dal museo di arte contemporanea, Centre Pompidou di Parigi, per realizzare una importante mostra sui lavori degli ultimi dieci anni di Fabrica, il Centro di ricerca sulla comunicazione del Gruppo Benetton. Questa prestigiosa occasione ci ha indotto a scegliere quella piazza anche per una sfilata in occasione dei quarant’anni del Gruppo».

Inoltre, prosegue, «è importante chiarire che Edizione Holding della famiglia Benetton ha acquisito delle società statali, non chiedendo alcun favore a chicchessia, ma esclusivamente partecipando a delle gare pubbliche vinte in modo trasparente assieme ad importanti partners italiani».

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