«Nessun vincolo ai graffiti del centro sociale»

Mazzonis: «Comunque è arte contemporanea» Sgarbi non va ma dà forfait anche Bernardi

«I graffiti del Leoncavallo sono interessanti, ma non spetta al mio ruolo porre un vincolo, devono essere gli esperti a valutare, anche se il mio consiglio è che continuino a graffitare e a farli vivere, perché il valore dell'arte contemporanea è anche nel suo continuo rinnovarsi». Lo ha affermato la sottosegretaria ai Beni Culturali Danielle Mazzonis parlando della proposta di porre sotto tutela i graffiti. «Stasera (ieri per chi legge) andrò al Leoncavallo, per parlare di diversità culturale, non di vincoli», chiarisce Mazzonis. Vittorio Sgarbi invece al Leonka non ci va. «Me l’hanno proibito» fa sapere l’assessore alla Cultura, mentre Luigi Rossi Bernardi, assessore all'Innovazione, rivela che tocca a lui accompagnare il sottosegretario ai Beni culturali, all’interno del centro sociale. «Non ci vedo nulla di strano» dichiara Rossi Bernardi: «Rientra nei miei compiti istituzionali e, tranquilli, sarò lì ad illustrare i nostri progetti ed eventuali possibilità di collaborazione». Ma a tarda sera arriva però anche il suo forfait giustificato da una prolungata riunione di lavoro
Replay quindi di un film già visto, quando il sindaco Letizia Moratti ritenne inopportuno che Sgarbi accompagnasse come giro turistico in via Watteau un altro sottosegretario del Governo Prodi e nonostante fosse stato proprio il critico d’arte a sollevare per primo il caso della necessità di una regolarizzazione del centro.

Querelle «della serie “vengo anch’io, no tu no”» osserva Daniele Farina del Leonka: «Il risultato? Un confronto pubblico sulla cultura a Milano si trasforma così in una commedia degli equivoci della politica in salsa ambrosiana». Parole dettate ieri mattina mentre l’ufficiale giudiziario per la settima volta rinvia quello sfratto che dev’essere eseguito secondo la sentenza del tribunale civile.

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