C è un tipo di pittura capace di sopravvivere alle sperimentazioni e alle novità eccentriche dell'arte contemporanea: è quella pittura figurativa che si nutre della beata visione della realtà. Milano, poi, è città feconda per questo genere artistico, forse per quei suoi tanti angoli nascosti, per i suoi cortili segreti, per le viuzze del centro e per i (talvolta) pittoreschi navigli. La pittura di Piera Goldstein Bolocan è un felice esempio di questo filone, utile a ricordarci le infinite suggestive facce della nostra metropoli. Sulle sue tele c'è il Castello Sforzesco, ritratto non con le illuminazioni notturne ma all'imbrunire, così come alcune meravigliose cascine lombarde appena fuori porta. Ci sono i nobili cortili del centro, con le decorazioni e i giardini curati, e le mura giallo ocra delle case di ringhiera (peraltro sempre di moda). C'è la Milano delle abbazie, dei navigli colti nella loro placida pace, e c'è la maestosa facciata di Sant'Ambrogio, "la chiesa" dei milanesi.
La pittrice, con la personale "Incontrare Milano" che da giovedì e fino al 15 febbraio è allestita al Circolo Filologico di Palazzo Liberty (in via Clerici 10, tutti i giorni dalle 10 alle 21, domenica dalle 13 alle 21, ingresso libero), regala ai visitatori una Milano da cartolina. E il francobollo reca il timbro del passato. I toni caldi dei rossi, del marrone, dell'arancio e le atmosfere ammorbidite da un calibrato studio della luce, ci restituiscono una Milano che quasi non c'è più, o che a stento sopravvive ai nuovi cantieri urbani e alle trasformazioni metropolitane degli ultimi anni. La pittrice milanese, studi a Brera e con diverse personali già incentrate sulla bellezza del territorio lombardo, ha tracciato sulla tela delle opere ora esposte i segni della memoria di un recente passato che pare già remoto. Ecco allora che il suo sguardo indagatore, venato sia nei quadri in bianco e nero che in quelli a colore di una palpabile partecipazione emotiva, si posa non solo sui più importanti monumenti cittadini, ma anche su alcune suggestive cascina lombarde che, così come le abbazie, puntellano la campagna attorno a Milano e la rendono unica nel suo genere.
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