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Vuelta 2014 4° tappa: presentazione percorso e altimetria

Il disegno della quarta tappa della Vuelta lascia abbastanza spazio alla fantasia e all'imprevedibilità. Ad una prima parte di tappa totalmente piatta, fanno da contraltare gli ultimi 60 chilometri, movimentati da due Gpm che mescoleranno le carte prima dell'arrivo a Cordoba

Quarta frazione della Vuelta ed un arrivo di nuovo insidioso
Quarta frazione della Vuelta ed un arrivo di nuovo insidioso

La frazione numero quattro della Vuelta a España parte da Mairena del Alcor e, dopo 165 km, si conclude in una delle città classica di questa corsa, ovvero Cordoba. Guardando il profilo altimetrico, si può dire che agli organizzatori non piacciono gli arrivi scontati, preferendo di gran lunga quelli un po' movimentati, con salite piazzate là dove possono creare grattacapi. Per oltre 100 km, infatti, questa tappa non offre nulla di interessante, a parte lo sprint intermedio di Posadas. Ben diverso il discorso nei 60 km che girano attorno a Cordoba.

Il primo Gpm, di 3° categoria, è ormai familiare ai corridori, poiché affrontato più volte in passato dalla corsa; si tratta dell'Alto de San Jeronimo, 5 km complessivi la cui pendenza media è in doppia cifra, poco sopra il 10%. Salita di media difficoltà, che potrà far più male del previsto se verrà scalata a ritmo sostenuto e se, come prevedibile, il sole picchierà forte. La discesa è semplice e conduce già a Cordoba, dove si transiterà sotto lo striscione d'arrivo per la prima volta. Qui è collocato il secondo sprint intermedio, che fa da preludio al secondo Gpm. L'Alto del Catorce por Ciento è una salita di 2° categoria, e il nome è strettamente legato alla sua pendenza massima. Si tratta dell'ascesa più impegnativa incontrata in questo inizio di Vuelta, lunga 8 km, anche se la prima metà è abbastanza pedalabile e si attesta intorno al 5%. Ben più ostica la seconda parte, con addirittura due chilometri stabilmente intorno, appunto, al 14%. È il punto ideale per chi avrà le gambe e la forza per sferrare un attacco. Dopo lo scollinamento, le difficoltà non sono finite: ci sono altri 10 km prima della discesa nei quali non c'è un solo metro di pianura e si va avanti fra brevi strappetti e relative discesine.

Soltanto alla fine di questi dieci chilometri comincerà la discesa vera e propria, abbastanza morbida, che terminerà ad una decina di chilometri dal traguardo. Chi ha tentato l'attacco in precedenza, dovrà avere energie sufficienti per resistere al ritorno del gruppo lungo le ampie strade che riportano a Cordoba. Difficile fare pronostici, le possibilità sono buone sia per uno sprint a ranghi ridotti sia per una fuga composta da corridori resistenti e che tengono in salita.

Gli uomini di classifica non dovranno abbassare la guardia: il finale non è adatto a loro, certo, ma per evitare inconvenienti dovranno restare nelle prime posizioni del gruppo soprattutto sulla seconda salita.

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