«Nicolone» cade sulle tangenti In Regione scatta l’allerta cantieri

Il presidente di BreBeMi Franco Bettoni ringrazia gli inquirenti per l’apertura dell’inchiesta, dice che non c’è nessun pericolo per il rispetto del cronoprogramma e annuncia che la società BreBeMi si costituirà parte civile in un eventuale processo contro gli indagati nel procedimento che ieri all’alba ha portato all’arresto del vice presidente del consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani, del coordinatore dell’Arpa Giuseppe Rotondaro e di altre otto persone in relazione a un presunto traffico illecito di rifiuti e «su presunte irregolarità a valle di gara europea per il General Contractor da un subfornitore». Due le buste piene di banconote da 500 per un totale di 100mila euro trovate nella casa bresciana di Nicoli Cristiani e secondo gli investigatori consegnate a tavola da Berti, il ristorante con vista sui palazzi della Regione frequentato dai politici. Il sospetto è che per realizzare il fondo stradale siano stati usati rifiuti come scarti di acciaieria e altri non trattati.


Ieri, intanto, il governatore Roberto Formigoni ha insediato il Comitato per la trasparenza degli appalti e sulla sicurezza nei cantieri. Un’iniziativa, spiegano dalla Regione, solo casualmente coincisa con la giornata di arresti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica