I farmaci per la cura Di Bella non possono essere forniti gratuitamente dalla Asl in quanto non è dimostrata la validità scientifica della terapia: lo ha stabilito il tribunale di Bari, che ha accolto il ricorso presentato dallAzienda sanitaria locale. I giudici hanno ribaltato la precedente sentenza emessa due mesi fa con la quale era stata invece imposta la somministrazione gratuita delle medicine necessarie per seguire la terapia dello scomparso fisiologo modenese. Lultimo capitolo giudiziario scritto attorno alla cura Di Bella è cominciato a febbraio, quando un paziente malato di tumore si è rivolto alla magistratura presentando un ricorso durgenza. Il giudice ha accolto listanza e ha accordato lerogazione dei farmaci previsti dal trattamento a carico dellAsl che però ha deciso di impugnare la decisione e il tribunale le ha dato ragione. «Il diritto alla salute non si traduce certamente è scritto nel provvedimento nella pretesa alla erogazione da parte del sistema sanitario nazionale di qualsiasi farmaco richiesto». I giudici sottolineano inoltre che non è stata dimostrata la validità scientifica della cura Di Bella, accogliendo quindi la tesi della Asl.
La prima rivoluzionaria ordinanza che imponeva al sistema sanitario lerogazione immediata e gratuita dei farmaci fu emessa nel 1998 da Carlo Madaro, allepoca pretore di Maglie, in provincia di Lecce. Da allora numerosi ammalati di tumore si riversarono in Puglia per seguire la cura del fisiologo di Modena. Ma dopo la sperimentazione disposta dal governo, la comunità scientifica bocciò la terapia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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