Niente fuochi ma multe Il sindaco Pisapia tutte le Feste si porta via

Persino l’assessore alla Sicurezza ha dovuto fare lo slalom tra i botti. Presi di mira lui e i vigili, come le tante famiglie che hanno portato i bambini in piazza Duomo per aspettare la mezzanotte al concerto organizzato dal Comune. «E hanno avuto il coraggio di rimanere anche nei momenti più rischiosi» ammette Marco Granelli. L’assessore era presente quando le band emergenti che hanno aperto lo show prima di Vinicio Capossela, Giuliano Palma e Paolo Rossi, sono state bersagliate con i petardi da un gruppo di immigrati, tanto che lo spettacolo è stato sospeso per qualche minuto per piazzare le transenne e mettere in (maggior) sicurezza gli artisti. Sequestrati tre carrelli pieni di alcolici in bottiglie di vetro che gli stranieri volevano vendere abusivamente e rischiavano di trasformarsi in armi più pericolose in mano a ubriachi. L’ordinanza che vietava i botti a capodanno è stata bellamente ignorato in ogni zona della città, centro compreso dove si sono concentrati i controlli - e le multe - dei vigili. Duecento le sanzioni staccate ma altri verbali «saranno inviati regolarmente alle persone individuate nel corso della serata - assicura Giuliano Pisapia, ieri mattina al comando dei vigili di piazza Beccaria per la tradizionale visita di inizio anno. Per il sindaco «l’ordinanza è stata giusta ha dato risultati positivi». Sequestrati circa 3.200 tra botti e petardi, «per oltre un quintale di materiale pirotecnico», oltre 200 multe, «sono diminuiti i feriti e o rifiuti recuperati dall’Amsa». L’anno prossimo «insisteremo ancora di più sulla prevenzione, non deve più accadere che si possa mettere a rischio la vita dei cittadini come è avvenuto in piazza Duomo quando un gruppo di giovani poco educati ha cercato di rovinare il concerto».

Per il capogruppo del Pdl «i botti sono stati anche più dell’anno scorso, una risposta provocatoria al divieto del sindaco che sta entrando in modo inopportuno nella liberta della gente. E si è sentita pure alla “festa arancione“ pagata dal Comune».

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