Niente nozze con Mediobanca ma il titolo scatta del 4,5%

Brindisi dell’Epifania in Piazza Affari per Unicredit e Mediobanca. Il titolo dell’istituto di Alessandro Profumo (nella foto) ha chiuso in crescita del 4,45%, a 1,97 euro, dopo aver toccato un picco del 6,8% sopra la soglia psicologica dei 2 euro: a conti fatti il gruppo è tornato a 28,2 miliardi di capitalizzazione. Spumeggiante anche Mediobanca che prima ha corso fino al 9,7% poi ha concluso a 7,9 euro (più 7,49%) pur tra scambi sottili. A scatenare l’interesse degli investitori la ricostruzione, pubblicata dal Sole-24 ore, secondo cui Mediobanca potrebbe in futuro integrarsi con Unicredit. Un arrocco difensivo che sarebbe una delle opzioni a disposizione dei grandi soci laddove Profumo non riuscisse a risollevare i conti della superbanca.
Un’ipotesi affascinante che sconvolgerebbe gli attuali equilibri della Borsa creando un unico blocco Mediobanca-Unicredit con ripercussioni su Generali. Unicredit, che è già il primo socio di Mediobanca con l’8,7%, ha smentito definendo «prive di fondamento» qualsiasi ipotesi di aggregazione e Mediobanca ha precisato di non avere «allo studio progetti d’integrazione» con Unicredit.

Resta il fatto, tuttavia, che quello attuale è un momento delicato per Profumo e che Mediobanca, per effetto dell’aumento di capitale lanciato da Unicredit, di cui garantisce l’inoptato, possiederà il 6,8% della superbanca.

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