Niente ritardi sulla tabella: entro il 4 febbraio via Sarpi sarà un’«isola»

Quella vera partirà il 4 febbraio, «i cantieri procedono nel pieno rispetto dei tempi» ha assicurato il vicesindaco Riccardo De Corato che ieri ha partecipato alla festa di via Sarpi, un assaggio dell’isola pedonale che il Comune sta realizzando nel quartiere cinese. I commercianti hanno chiesto un’avanti tutta con i lavori, quasi sicuramente non si fermeranno neanche nel periodo di Natale anche se Palazzo Marino su richiesta dei negozianti sarebbe disposto a bloccare temporaneamente le ruspe. «Ci faranno sapere - riferisce De Corato - ma mi sembrano orientati ad avere i lavori finiti il prima possibile». De Corato ha preso visione dei nuovi lavori di riqualificazione della prima parte dell’isola di via Sarpi praticamente conclusa fino a Lomazzo (l’ultimo a partire sarà il tratto tra Bramante e Montello), tra marciapiedi e aiuole, e visitato le bancarelle allestite dai commercianti. «Le isole pedonali funzionano - ha ammesso -, sia per i residenti ma in particolar modo per le attività commerciali, nonostante tutti i problemi. C’era diffidenza perchè i commercianti sono contrari per principio alle isole pedonali, salvo poi ricredersi il giorno dopo».
La rivalutazione degli immobili e la riqualificazione garantita anche dai tavolini di bar e ristoranti, per De Corato, farà cambiare idea: «In corso Garibaldi ero stato “insultato“ e oggi è una bella realtà, la stessa cosa era successa in via Dante». La pedonalizzazione di via Sarpi è anche uno strumento per convincere i commercianti cinesi alla delocalizzazione del commercio all’ingrosso. «Non potevamo pensare di avere risultati immediati, abbiamo a che fare con commercianti cinesi che si sono insediati da molto in questa via, alcuni addirittura agli inizi del ’900 - ha sottolineato De Corato -. Abbiamo pochi strumenti e uno di questi è la pedonalizzazione, perchè la legge in Italia non ha strumenti per intervenire sui grossisti».

Ma il vicesindaco che è anche assessore alla Sicurezza non perde la speranza: «Penso che con calma e specialmente dopo il restyling potremo convincerli che Sarpi è una zona di commercio di vicinato e non per grossisti».