Niente sgambetti al Pdl Ma Bossi prenota il vice e riparte la sfida interna

Stop and go. Un piede sull’acceleratore poi un colpo di freno. La strategia di Umberto Bossi, quando si tratta di governare il Carroccio - e avvicinarsi alle elezioni - non prevede pause. E anche ieri, a Besozzo (Varese), il leader del Carroccio ha dato una scossa alla politica milanese. Sia dentro il suo movimento che nei rapporti con i principali alleati, gli uomini del Popolo della Libertà.
Sono tre i colpi di acceleratore o freno arrivati ieri. Il primo: niente sgambetti al Pdl. Il secondo: il vicesindaco di Milano - il numero due di Letizia Moratti - dovrà essere un leghista, e dovrà essere scelto prima delle elezioni. Terzo punto: niente accordi con Fli o Udc.
Sul fronte delle strategie elettorali Bossi ha dato una frenata alla strategia «competitiva» nel centrodestra, promettendo non belligeranza alle imminenti amministrative: «Sono convinto che non si può ottenere il federalismo e poi tirare il pacco a Berlusconi» ha detto il Senatur a margine di un convegno sul federalismo. Comunque «la partita delle amministrative è appena iniziata», ha risposto a chi chiedeva se fossero chiusi gli accordi con il Pdl visto che in alcune realtà come Varese e Busto Arsizio il Carroccio sembra intenzionato a correre da solo.
Secondo tema: Milano. Bossi ha detto che la questione del vicesindaco sarà affrontata dal carroccio «prima delle elezioni». Ma il leader leghista ha rimandato ogni decisione al segretario della Lega Lombarda, Giancarlo Giorgetti e questa mossa può anche essere letta come una spinta a quell’aspirante vicesindaco, Matteo Salvini, che solo pochi fa era stato platealmente stoppato proprio dal «capo», indirettamente a vantaggio dell’altro concorrente alla carica di vice-Moratti, il presidente del Consiglio regionale Davide Boni. Il leader leghista comunque ha smentito che vi siano divisioni all’interno del Carroccio sui nomi da proporre. «La Lega non è mai spaccata, non ha mai rogne all’interno, i pasticci ce li fate voi, inventando cose che non esistono», ha detto ai giornalisti.
Ultima questione: le possibile intese con gli altri, tema che si porrà anche a Milano nel caso di un’elezione che non si risolve al primo turno.

Bossi ha ribadito che il Carroccio non vuole accordi elettorali con Udc e Fli, come già stabilito dal Consiglio federale, perché «c’è il rischio di fare accordi e mettere in piedi un sacco di liti che non permettono di amministrare».

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