Si è aggravato il bilancio degli scontri tra cristiani e musulmani in Nigeria: 86 persone - secondo fonti di unagenzia governativa - hanno perso la vita nelle violenze avvenute nella cittadina di Jos (nel centro del Paese) alla vigilia di Natale. Ieri un gruppo islamista nigeriano, la «Jamàatu Ahlus-Sunnah LiddàAwati Wal Jihad»,che si ispira ai talebani afghani, ha rivendicato gli attacchi, che sarebbero avvenuti anche con uso di bombe e esplosivi, a quanto riferito da testimoni locali. La Jamàatu ha annunciato che le azioni anti-cristiane continueranno. Altre sei persone sono morte a Maiduguri, la principale città dello Stato nigeriano del Borno (nord-est), quando estremisti appartenenti ad un altro gruppo islamista, Boko Haram, hanno dato fuoco ad alcune chiese nei giorni scorsi.
La Farnesina ha convocato lincaricato daffari nigeriano Rotimi Femi Akenson, per esprimere la preoccupazione italiana per gli attacchi di cui sono vittime soprattutto i cristiani e per sollecitare le autorità nigeriane a fare cessare ogni violenza e ripristinare pienamente le condizioni per una convivenza pacifica fra popolazioni di fedi diverse in tutto il territorio del Paese. Di ciò si era parlato lunedì anche durante un incontro tra lambasciatore italiano ad Abuja e rappresentanti del governo, i quali si erano impegnati a individuare e sanzionare i responsabili degli attacchi dei giorni scorsi.
Nigeria Si aggrava il bilancio degli attacchi islamici: quasi 90 morti
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