Si è presentato al centro trasfusioni del Policlinico dicendo di voler donare il sangue. Ma si è sentito rispondere picche. Da qui la denuncia da parte di una ragazzo gay: «Mi hanno rifiutato solo perché sono omosessuale, questa è discriminazione». Ma di discriminazione non si tratta, spiegano al Policlinico. «Lesclusione di alcuni cittadini dalla donazione non dipende dallorientamento sessuale». Detto questo, è vero che gli omosessuali rientrano tra le persone che hanno comportamenti a rischio. «In Italia - spiega Maurizio Marconi, direttore del Centro Trasfusionale e di Immunoematologia - ci siamo adeguati a norme che in altri Paesi sono legge: non si tratta di una discriminazione, perché donare il sangue non è un diritto ma un dovere civile, unopportunità perseguibile in base a unidoneità stabilita da criteri fondati sulle evidenze scientifiche». Inoltre, spiega il Policlinico, «un maschio eterosessuale che subisca una violenza da parte di un altro maschio verrebbe comunque escluso permanentemente dalla donazione, e viceversa un maschio omosessuale che non avesse mai avuto rapporti sessuali verrebbe ammesso alla donazione di sangue».
Questo vuol dire che non tutti i gay vengono rifiutati, dipende dalla vita che conducono o dalle malattie che hanno contratto in passato, così come accade per gli etero. Episodi del genere non sono nuovi al centro del Policlinico che da solo in un anno raccoglie 22.400 donazioni di plasma.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.