No al centro d’espulsione a Malpensa. Maroni stoppa il Comune

Non arrivano più a bordo dei barconi della speranza e guidati dagli scafisti. Ma varcano i confini in aereo. A tratteggiare il nuovo scenario delle rotte dei clandestini è il ministro dell’Interno Roberto Maroni che ha parlato dell’aeroporto di Malpensa come della nuova Lampedusa. A riassumere i numeri dei nuovi flussi illegali, una ricerca voluta da Sea che il ministro provvederà a presentare a ottobre alla Commissione europea. L’indagine rivela che dal 2006 al 2009 il numero dei respingimenti è calato da 4mila a 780. E non solo per il minor traffico aereo ma anche per l’aumento dei controlli. Nel 2007 sono stati registrati 2.750 stranieri fuori regola, 1.400 nel 2008.

I luoghi da cui è arrivato il maggior numero di clandestini sono il Marocco, l’Egitto, la Turchia e vari paesi del Sud America.
Il vicesindaco Riccardo De Corato chiede di aprire un Cie (centro di identificazione ed espulsione) all’interno dell’aeroporto. Ma il ministro Maroni replica: «Prima ne apriremo uno in ogni regione dove non c’è».

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