No alla chiusura del San Giacomo e del Forlanini

Il San Giacomo, il Forlanini e il Nuovo Regina Elena non vanno chiusi e per questo serve, con urgenza, che si riunisca il consiglio comunale. Questa la posizione emersa all’interno della Commissione comunale alle politiche per la salute che si è riunita ieri pomeriggio, proprio per affrontare il tema della dismissione dei tre ospedali romani. «Il gruppo di maggioranza - ha spiegato il vicepresidente della commissione Marco Siclari - ha approvato una mozione che porterà al consiglio comunale per chiedere al sindaco di fare tutto il possibile per evitare la chiusura di ospedali così importanti e garantire il diritto alla salute contro il bisogno della Regione Lazio di fare cassa». All’interno del documento redatto dal presidente della commissione Ferdinando Aiuti viene ricordato, in particolare, che il centro di Roma è spesso teatro di manifestazioni pubbliche e per questo non si può pensare di lasciare scoperta, dal punto di vista sanitario, una zona così importante della città. Nel sottolineare che la Regione «non ha ascoltato il parere del Comune di Roma», Siclari ha proposto di inserire tra i poteri speciali di Roma capitale anche alcune competenze in materia di sanità perchè, ha detto, «bisogna evitare che una città come Roma non sia messa in grado di esprimere un parere obbligatorio o persino vincolante sulle scelte di gestione della sanità da parte della Regione Lazio». Sulla stessa linea anche Luca Gramazio, vicecapogruppo PdL del Comune, e Federico Guidi, presidente della commissione Bilancio del Campidoglio: «La chiusura del San Giacomo non risolve minimamente la razionalizzazione della spesa sanitaria regionale. Temiamo, invece - dicono i due consiglieri in una nota - che l’unica ragione di questa decisione sia la necessità di Marrazzo di fare cassa vendendo, ammesso che non l’abbia già venduto, un luogo di cura eretto nel ’300 e perfettamente funzionante nel quale, per altro, negli ultimi anni, la Regione ha investito cospicui fondi pubblici per ristrutturare e modernizzare le strutture.

Crediamo che il Comune di Roma debba e possa tutelare in ogni modo i cittadini romani, ai quali verrebbe sottratta un’importante e necessaria struttura sanitaria facendo sorgere al suo posto, magari, un albergo a 5 stelle».

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