«No al condominio rom di Penati»

«Sborsare un milione e 400mila euro, soldi pubblici, per acquistare un appartamento destinato ad ospitare un gruppo di rom, be’ è una scelta politica che grida vendetta». Parola di Davide Boni. Ma, avverte l’assessore regionale al Territorio, «la scelta firmata da Filippo Penati è anche una risposta concreta, fatti e non parole, a chi ancora si illudeva che l’inquilino di Palazzo Isimbardi fosse diventato il paladino della legalità e il fautore dell’espulsione facile».
Già, la scelta compiuta dal presidente della Provincia di Milano - quella di sostenere l’acquisto di appartamenti nella milanese via Varanini, zona stazione centrale - rivela secondo Boni «il vero volto della giunta rossa»: «Le lotte con le frange dell’estrema sinistra, che fino a ieri accusavano Penati di prese di posizioni troppo “dure”, si sono rivelate un’abile strategia politica, messa in atto per non scontrarsi con la popolazione milanese, stanca di convivere con chi non ha minima intenzione di integrarsi nel nostro Paese».
Anche dal Comune si denuncia la «doppiezza togliattiana» di Penati: «Dice una cosa e fa l’esatto contrario. Prima fa la voce grossa contro i rom, poi acquista con i soldi pubblici appartamenti per alloggiarsi ignorando le proteste dei residenti» annota Tiziana Maiolo.

E mentre l’assessore comunale alle Attività produttive invita Penati «a non prendere più in giro i cittadini perché non si scherza sulla sicurezza», la Cdl garantisce «ostruzionismo a mille contro la delibera della vergogna perché la Provincia non è un’agenzia immobiliare pro rom».

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