No global padroni L’ultimo blitz? Annunciato via web

Tutto si potrà dire dei Centri sociali fuorché non siano di parola. Da un paio di giorni sul sito Internet Indymedia i «Corsari» avevano dato appuntamento a tutti i «compagni» per andare a occupare un altro stabile. E ieri puntuali lo hanno fatto in barba alla Digos che, anche questa volta, non aveva la più pallida idea di cosa intendessero fare. Limitandosi a seguirli e, a operazione conclusa, prendere atto dell’invasione di un edificio comunale in viale Molise 68, inutilizzato da anni.
Un’occupazione annunciata, come detto, con tanto di data e luogo: venerdì 22, ore 14, porta Venezia angolo Bastioni. E difatti puntuali un centinaio di studenti gravitanti attorno ai «Corsari», una delle tante sigle dell’antagonismo milanese, ieri si sono ritrovati in piazza Oberdan. Da qui con il passante si sono spostati in Porta Vittoria, tallonati dalla Digos che non sapeva che pesci pigliare. Proseguendo poi compatti in corteo fino a viale Molise, dove hanno raggiunto la pattuglia di «esploratori» che aveva appena espugnato il civico 58. Lo stabile appartiene alla «So.Ge.M.I» società che, come recita la ragione sociale, «Gestisce per conto del Comune tutti i Mercati Agroalimentari all’Ingrosso della Città: Ortofrutticolo, Ittico, Floricolo, Avicunicolo e delle Carni». In particolare nell’edificio occupato fino agli anni Sessanta si svolgeva la borsa delle carni. La palazzina, stile primi Novecento, grande scalinata e agili colonne che sorreggono un ampio terrazzo, è stata poi utilizzata solo saltuariamente e fino a ieri giaceva nel più completo abbandono.
Dentro, gli occupanti si sono subito ribatezzati «Zam Recaille» cioé «Zona autonoma Milano» più il termine spregiativo usato dal presidente francese Nicolas Sarkozy per definire i giovani delle banlieuee. «Questa non è un’occupazione - spiegano i Corsari - ma un’iniziativa ludico-ricreativa che ospiterà assemblee di giorno e concerti la sera». E difatti già nel pomeriggio si vedeva un gran via vai di improvvisati facchini trascinare cartoni di birra e casse acustiche.
Prima di questa però, fu in qualche modo annunciata anche l’occupazione di via Giannone 8, presa dagli anarchici cacciati a giugno dal «Lab Zero» di Ripa Ticinese 83. Quello stesso giorno gli «insurrezionalisti» si infilarono in via Savona 18, dopo una breve battaglia di strada con la polizia, e diedero vita a «Bottiglieria Okkupata». Da qui furono allontanati la settimana scorsa: un’operazione non impeccabile visto che in sette si rifugiarono sui tetti. Chiaro dunque gli antagonisti che non sarebbero scesi senza trovare prima un altro stabile. Così sabato i «no global» organizzarono un presidio in porta Genova, attirando l’intero stato maggiore della Digos, mentre altri «compagni» invadevano una palazzina in Chinatown. Quando ebbero la conferma dell’operazione compiuta, scesero trionfanti in strada, acclamati dai «compagni».
«La prova di forza dei Corsari che hanno occupato, dicono “temporaneamente”, uno stabile comunale non porterà da nessuna parte se non alla denuncia. E si aggiungerà ad altre se, come sembra, verrà svolto un rave party in quello stabile. Mi auguro che il Questore impedisca questo assurdo proposito» attacca il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato.

Che ne ha anche per gli anarchici di via Giannone: «Facciano pure la cena di festeggiamento. Ma sappiano i “bravi ragazzi” e i cittadini invitati, che lo stabile, come altri dei 14 immobili occupati dai no global, è a rischio crollo, oltre a essere vincolato dalla Soprintendenza per i Beni architettonici».

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