Divisi a Berlino. Anzi no, a Bracciano. Sembra la parodia del celebre film di Totò e Peppino, invece sta per diventare una (triste) realtà per la cittadina a nord della capitale. Oltre 20mila residenti potrebbero diventare, entro pochi mesi, braccianesi orientali e braccianesi occidentali. A separarli una doppia barriera acustica alta come una palazzina di tre piani nel punto nevralgico del centro storico, via Principe di Napoli, accanto alledificio che ospitò nel 1890 il re Vittorio Emanuele III. Insomma, un muro che taglia il «decumano massimo», lasse cinquecentesco che dal castello Odescalchi porta alla Braccianese. La questione: lamministrazione locale di centrosinistra, con una delibera di giunta votata in sordina nel maggio scorso, approva un progetto di Rete Ferroviaria Italiana per raddoppiare la linea ed eliminare il passaggio a livello. Obiettivo la valorizzazione della stazione di Vigna di Valle con la creazione di 158 posti auto e quella di Bracciano lungo la FR3, Roma-Viterbo. Lo scorrimento verrebbe garantito da un nuovo sottopasso fra via dei Giardini e piazza don Cesolini a nord, dallattuale ponte di Pasqualetti a sud. I pedoni potranno continuare a utilizzare il passaggio esistente (inaccessibile ai disabili). Una soluzione che, sostengono abitanti e commercianti, servirà solo a far risparmiare denaro alle ferrovie: abbattimento dei costi per la manutenzione del passaggio a livello e minima spesa per il potenziamento della tratta. Basterebbe abbassare la posa attuale dei binari, su una collina, e interrare la ferrovia dicono. «A farne le spese saremo solo noi - commenta Alberto Cardei, titolare di un negozio di ottica -. Perché la delibera non è stata resa pubblica prima e subito dopo la sua approvazione? Quali sono gli interessi per costruire una viabilità decentrata?». Qualcuno vuole vederci chiaro, tanto che è stato dato incarico a un geometra per fare le visure catastali su queste proprietà. Il piano, da 260 milioni di euro, prevede «la realizzazione di opere fondamentali per la viabilità cittadina - ribatte il Comune in una nota - per alleggerire il carico di pendolari che si riversa alla fermata di Bracciano. Tra queste la costruzione di una nuova piazza verso via del Cannone da 160 parcheggi». Sempre secondo la giunta diessina, il bypass sotterraneo di collegamento fra viale Odescalchi e via Udino Bombieri consentirebbe di migliorare la circolazione veicolare congestionata, guarda caso, proprio quando passa il treno e le sbarre si abbassano. Tant'è. «Con il collegamento sotterraneo - spiega il sindaco Giuliano Sala - si potrebbe garantire laccesso agli automobilisti alla nuova strada fra via Prato Giardino e via Salvo D'Acquisto». Come? Utilizzando 136mila euro di avanzo di cassa nel bilancio 2008. Per il nuovo parcheggio multipiano verrebbero utilizzati, invece, 815mila euro della Provincia. Ma la gente non ci sta e promette barricate.
«Solo dopo che è scoppiato il caso - dicono - a piazza IV Novembre hanno deciso di discuterne con i comitati di quartiere e le associazioni di categoria». La storia, manco a dirlo, sbarca su Facebook con un gruppo di discussione dal titolo: «Dopo il muro di Berlino ecco il muro di Bracciano», 234 iscritti solo il primo giorno.yuri9206@libero.it
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