Sarà abbattuto, sì. Ma non a maggio. Il Palasharp resterà in piedi per tutta l’estate, fino a settembre. E quindi la comunità islamica potrà continuare a radunarsi tra gli spalti per la preghiera del venerdì. Parola del vicesindaco Riccardo De Corato, che stempera le polemiche montate dal diretto dell’Istituto islamico di viale Jenner, Abdel Hamid Shaari, candidato a sindaco. Polemiche scomode, soprattutto a una quarantina di giorni dal voto. Il presidente del centro islamico, temendo una chiusura imminente della tensostruttura di Lampugnano, era perfino arrivato a minacciare di tornare a pregare per strada, con tutti i mille fedeli che abitualmente partecipano ai raduni. E già gli abitanti di viale Jenner, che per anni hanno convissuto a fatica con il garage-moschea e i marciapiedi invasi di musulmani, si stavano allarmando.
Ma non succederà nulla di tutto questo. «Prima dell’abbattimento verrà trovata una soluzione alternativa» assicurano a Palazzo Marino. «Se Shaari crede di fare campagna elettorale mistificando la realtà e minacciando il ritorno di gente stesa sui marciapiedi, ha sbagliato indirizzo per le sue pretestuose polemiche» controbattono De Corato e l’assessore allo Sport Alan Rizzi. Quindi è certo che il tendone, di proprietà del Comune di Milano, resterà in piedi per tutta l’estate. «È scritto anche nel bando di realizzazione della nuova struttura - spiega Rizzi entrando nel merito delle procedure -. Il Palasharp sarà rimosso dall’aggiudicatario non prima della fine di settembre, quando saranno espletate tutte le procedure di gara. La pubblicazione del bando di gara sulla Gazzetta Ufficiale avverrà a metà aprile. Dovranno trascorrere i 60 giorni di durata del bando, previsti dalla legge e si procederà all’apertura delle buste. Seguiranno l’approvazione del progetto esecutivo, gli adempimenti notarili e la stipula del contratto con l’aggiudicatario. Solo allora il tendone sarà smantellato».
Per di più il Comune ha un accordo con il proprietario Divier Togni per la rimozione dei beni mobili di sua proprietà come tribune e arredi entro la fine di luglio. Ma anche senza seggioline, lo spazio potrà essere comunque utilizzato per i raduni di preghiera. «Fare polemiche ad uso elettorale - sostengono i due amministratori del Pdl - non serve a nessuno. Shaari vada a fare campagna elettorale altrove».
Certo è che sollevare la questione moschea a poche settimane dalle elezioni è una spina nel fianco per l’amministrazione. In ballo ci sarebbero i voti degli abitanti di viale Jenner.
"No al ritorno in garage. Preghiere al Palasharp anche durante i lavori"
Il Comune esclude una nuova invasione di viale Jenner: "Lo smantellamento del tendone non sarà un problema"
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