Nodo 2, un pezzo di Lombardia in cielo

C’è tanta Lombardia nella missione Esperia. Oltre a Nespoli, c’è la tecnologia di tre aziende leader nel settore aerospaziale: Gavazzi Spac, Thales Alenia Space e Galileo Avionica. «La Lombardia è di certo uno degli attori europei principali nelle attività spaziali - ha detto Massimo Zanello, assessore lombardo alle Culture, Identità e Autonomia -. La missione non è solo un esempio delle capacità industriali lombarde, ma di un settore con un fatturato che sfiora i due milioni di euro e i diecimila dipendenti».
C’è però qualcosa che va oltre i numeri, è lo stimolo alla ricerca e al confronto che queste esperienze offrono. Lo ha sottolineato anche il sottosegretario regionale alla ricerca Adriano De Maio: «I nostri punti di riferimento erano i premi Nobel, oggi sono i calciatori e gli attori. Ci piacerebbe che queste esperienze diventassero l’esempio per molti giovani».
L’Italia è stato il quarto Paese nel mondo ad effettuare un lancio nello spazio ed è il terzo partner dell’Esa, l’agenzia spaziale europea.

L’opportunità di volo per Nespoli deriva infatti dall’impegno dell’Asi nella fornitura alla Nasa di tre contenitori cargo pressurizzati, frutto di un accordo bilaterale e il cui sviluppo è affidato all’industria italiana. Come risultato di questo accordo, il presidente, Giovanni Bignami, ha ottenuto sei opportunità di volo e ha portato ad assegnare all’astronauta milanese, questo incarico.

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