Prendete nota: 102, 58 e 22. No, non sono numeri da giocare al lotto ma sintesi del Corpo consolare residente a Milano, che conta 102 consolati, 58 consoli onorari e 22 consoli in gonna. Fotografia di una realtà sempre più rilevante, la seconda al mondo dopo quella di New York. E che nelle scorse settimane ha dato corpo e sostanza al comitato di presidenza, con segretario generale Patrizia Signorini che, tra laltro, da anni - è console della Repubblica di Lettonia - si occupa di incentivare le possibilità di business tra lItalia e la repubblica baltica. «Siamo un ponte tra diversi territori e popoli, che è poi sfida decisiva per il futuro. Sfida al servizio delle imprese e nel campo della cooperazione internazionale avendo chiaro che operiamo da una realtà, quella milanese e lombarda, sempre più rilevante che le ha consentito di farsi apprezzare nei cinque continenti».
In soldoni, console, un impegno quasi da «promoter».
«La convenzione sulle relazioni consolari del 1963 elenca i doveri del console: in primis deve proteggere gli interessi dello Stato rappresentato ed i propri cittadini. Ma laspetto più interessante è di ordine economico, in quanto il console deve favorire lo sviluppo di relazioni commerciali tra i due Stati. Dunque, si trasforma involontariamente in promoter naturale quale profondo conoscitore del Paese rappresentato rimanendo però ancorato ai doveri di un civil servant».
Figura, quindi, indispensabile e di grande rilievo perché può aiutare e migliorare i rapporti amichevoli tra gli Stati e le Regioni e tra Regioni e Regioni?
«Siamo il trait-dunion naturale tra il Paese rappresentato e Milano e la Lombardia...».
Ma perché allora le diplomazie degli Stati puntano su un console onorario - che, generalmente, svolge un altro lavoro - piuttosto che su quello di carriera?
«Ragioni di bilancio, per cui gran parte dei Paesi non possono più sostenere i costi che un Consolato di carriera richiede. Le funzioni dei Consoli onorari possono essere e sono le stesse di quelli di carriera e lo status e ordinamento sono anche regolamentati dalla Convenzione di Vienna. Ecco perché i Consoli onorari sono aumentati notevolmente e, data la intensità di rapporti fra Paesi e regioni, ritengo che tale incremento proseguirà negli anni futuri».
Milano ne è esempio: 54 Consoli onorari su 102 Consolati e un comitato di presidenza - presieduto da Mircea Gheordunescu - che ne prova la compattezza e la collaborazione.
«Giusti sostantivi per una struttura unita e di grande cooperazione, chiamata a far parte anche della Federazione mondiale del Corpo Consolare. Altra sottolineatura di quella vocazione internazionale che ci guida e che i milanesi ben apprezzano nei tanti appuntamenti istituzionali e conviviali che organizziamo in città».
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